di Redazione
Ragusa – Tecnici e vigili del fuoco al lavoro al plesso scolastico di piazza Carmine per verificare lo stato di solidità dell’ultimo piano. L’ingegnere Rosso dell’università di Catania, con i tecnici della provincia coadiuvati dall’ingegnere Anfuso, hanno effettuato un saggio nel solaio dell’ultimo piano. Ma gli studenti e i genitori da tempo chiedono una scuola più sicura.
“Abbiamo denunciato da tempo lo stato di enorme degrado della scuola superiore: esiste un unico ingresso che funge anche da uscita di emergenza e la scala di sicurezza, nel cortile interno, si trova in un’area scivolosa piena di muschio”. Al piano terra tracce d’umidità in alcune classi. L’intonaco da più parti si è letteralmente staccato. All’esterno una vistosa crepa che si estende lungo il perimetro dell’edificio. “L’ultimo piano è inagibile – dice la studentessa Ilenia Puglisi – per questo motivo abbiamo chiesto l’intervento dei vigili del fuoco per monitorare l’intero edificio. Nelle aule ci sono crepe. Le due uscite di emergenza sono state chiuse per i lavori”.
I laboratori andrebbero spostati altrove.
“Questa protesta nasce perché – dice Flora Marletta – nessuno ci assicura l’agibilità della scuola e la sicurezza delle aule dove si svolgono le attività diurne con i laboratori annessi. Per i ragazzi del quinto anno che si apprestano a fare gli esami diventa difficile concludere l’anno scolastico in queste condizioni”. La signora Puglisi, genitore di una delle ragazze, sollecita gli amministratori a fare presto. “In queste condizioni non si può fare lezione. Mia figlia in una situazione così precaria non andrà più a scuola”. L’assessore provinciale all’edilizia scolastica Giuseppe Giampiccolo sta seguendo gli interventi dei tecnici.
“Un primo risultato è stato raggiunto, al piano terra si è verificato un avvallamento, provocato da infiltrazioni d’acqua, che siamo riusciti a risolvere. Il tubo che scaricava l’acqua piovana all’esterno si era otturato. Adesso i nostri funzionari stanno lavorando all’ultimo piano – afferma l’assessore – per monitorare lo stato di solidità del solaio. Abbiamo chiesto l’interruzione dell’attività didattica per due giorni per ultimare gli interventi”, ed aggiunge: “Dal prossimo anno scolastico troveremo una soluzione diversa, la scuola sarà dismessa e trasferita altrove”.
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