A darne notizia il parroco
di Redazione


Modica – Ieri pomeriggio, purtroppo, il lampadario centrale della Chiesa Madre di San Pietro, a causa di un incidente tecnico, è rimasto irrimediabilmente danneggiato.
L’incidente si è verificato alla fine dei lavori di pulitura del lampadario artistico, che si sono resi necessari per asportare la polvere prodotta dell’opera di restauro del pavimento. Come di consueto, gli addetti stavano tirando su il lampadario con l’argano, ma, durante l’avvolgimento, il cavo di acciaio, raccoltosi solo in una parte della gola, ha fatto un improvviso scatto verso la parte libera dell’argano. Il lampadario è così scivolato verso il basso e, pur non arrivando a toccare il suolo, ha subito le conseguenze del forte contraccolpo frantumandosi in gran parte.
Si è già provveduto, assieme al Sindaco Antonello Buscema e all’Assessore ai Beni Culturali Anna Maria Sammito, accorsi immediatamente sul luogo, ad avvisare di quanto accaduto sia la Curia che la Sovrintendenza. L’area dell’altare sarà pulita e tutti i pezzi conservati, in attesa del sopralluogo dei tecnici.
Il Sovrintendente Dott. A. Ferrara, in ogni caso, si è già dimostrato informalmente disponibile a tentare un intervento straordinario di recupero. Si tratta infatti di un lampadario, del peso di oltre 6 quintali, dal grande valore storico e artistico. Commissionato dalla Parrocchia nell’agosto del 1889 ai maestri Francesco Ferro e figli di Murano, una volta realizzato fu trasportato via mare, ma colò a picco insieme alla nave finita contro gli scogli a causa di una violenta tempesta. I maestri vetrai si offrirono generosamente di rifarlo integralmente, al prezzo di un semplice indennizzo (300 lire sul costo totale di 1.300 lire di allora, cifra enorme, che basta a dare il senso del valore dell’opera).
Pur profondamente dispiaciuti per quanto è avvenuto, sappiamo però che adesso i nostri sforzi dovranno concentrarsi sul recupero dell’opera o, qualora esso si rivelasse impossibile, sulla realizzazione di un nuovo lampadario, che possa degnamente sostituirlo e si mantenga all’altezza del tempio che lo ospiterà. Tempio a cui è legata la storia nonché l’affetto di tutta la nostra Città.
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