I probiotici: aiutano a ristabilire la flora batterica e quindi a far funzionare meglio l’intestino
di Redazione

Il cambio di stagione porta una serie di malesseri che per il resto dell’anno sono meno intensi. Questi malesseri riguardano circa il 20% degli italiani, soprattutto donne giovani, alle prese con dolore e gonfiore addominale, crampi, stitichezza o diarrea, un disturbo che colpisce il colon (cioè la parte bassa dell’intestino) e che può avere un impatto negativo sulla qualità di vita.
Per chi soffre di “sindrome dell’intestino o colon-tavola/94838″>colon irritabile”, la primavera o il cambio di stagione è il momento più delicato: cambio di alimentazione, stress, emozioni e preoccupazioni possono essere le cause del riacutizzarsi o del peggioramento del fastidio. I motivi? Le ipotesi sono diverse, dal cambio di alimentazione rispetto alla stagione più fredda allo stress psicofisico che, in questa fase di passaggio e di adattamento per l’organismo (che si deve riabituare a giornate più lunghe e con più ore di sole e a temperature più alte), tende a farsi sentire con più intensità.
Tra le cause scatenanti di questo fastidioso problema, lo stress è tra i più noti. Nell’colon/95394″>intestino ci sono miliardi di cellule nervose che ne regolano il buon funzionamento, tanto da essere soprannominato il nostro ″secondo cervello″, un ″cervello″ che lavora in stretta connessione con le strutture che regolano la risposta allo stress. L’alimentazione gioca un ruolo importantissimo nell’aggravare o diminuire i fastidi. In particolare, nel caso la sindrome si manifesti prevalentemente con stitichezza, bisogna aumentare il consumo di fibre vegetali, contenute nella frutta e nella verdura, e aumentare la quantità di acqua da bere durante il giorno. Se invece più frequente è la diarrea meglio evitare verdure verdi a foglia larga, come spinaci o lattuga, privilegiando delle fibre solubili come quelle contenute nella polpa della frutta, purché senza bucce e semi. In entrambi i casi sono da ridurre drasticamente i cibi fritti, i cibi piccanti e quelli speziati, il cioccolato, e i formaggi molto stagionati, la frutta secca e bevande alcoliche. Al contrario l’utilizzo di colon/95394″>probiotici: aiutano a ristabilire la flora batterica e quindi a far funzionare meglio l’intestino.
In inverno l’attività fisica cala, si tende a mangiare cibi più pesanti e calorici e a passare più tempo in ambienti chiusi, così le tossine e l’acidità si accumulano più facilmente. Il fegato ne risulta appesantito e le energie vengono meno, anche se ce ne accorgiamo solo alla resa dei conti. Con l’arrivo della primavera, poi, si riacutizzano preesistenti gastriti, coliti e allergie. È il momento di alleggerirsi, disintossicarsi, ossigenarsi.
La primavera propone tante verdure e frutta molto disintossicanti e diuretiche. Il consiglio è: ridurre le proteine animali, che con il loro grasso hanno soddisfatto le esigenze caloriche dell’inverno; consumare formaggi massimo due volte a settimana, preferendo quelli freschi; cercare di adottare una dieta basata su cereali integrali e legumi, verdura e frutta di stagione.
Per prevenire questi malesseri e affrontare in piena forma la bella stagione sono tanti gli alimenti a cui ricorrere per mantenere sano l’intestino. Quattro in particolare, in virtù delle loro proprietà “sgonfianti” e disinfiammanti sono ottimi alleati: l’aceto di mele, l’aglio, il cetriolo e gli asparagi.
L’aceto di mele innanzitutto, per i suoi effetti diuretici che aiutano a controllare la ritenzione dei liquidi e per la sua azione purificatrice del tubo digerente. Poi l’aglio, per la sua attività antimicrobica che favorisce l’eliminazione dei batteri responsabili del gonfiore intestinale e per le sue proprietà detossinanti nei confronti del fegato e dell’apparato digerente in generale. Quindi il cetriolo, anch’esso ottimo per combattere la ritenzione idrica, per ridurre la formazione e l’assorbimento dei grassi e per depurare l’intestino da scorie nocive. Infine gli asparagi – abbondanti in questa stagione – per il loro contributo a contrastare l’eccesso di gas intestinali mantenendo un buon equilibrio idrico e favorendo lo smaltimento dei metaboliti.
La stitichezza si combatte anche con i germogli di broccolo, soprattutto adesso con l’arrivo della bella stagione. A dimostrare gli effetti benefici dei teneri virgulti sono i risultati di uno studio giapponese, che ha evidenziato come gli effetti intestinali benefici del broccolo sarebbero dovuti al sulforano, una molecola ad attività antiossidante contenuta in quantità elevate nei germogli.
L’ipotesi di partenza è stata che questa sostanza, nota per la sua attività protettiva nei confronti dei danni da stress ossidativo, potesse avere effetti favorevoli anche sulla funzionalità dell’intestino. I ricercatori hanno selezionato 48 persone che soffrivano di stitichezza ostinata, le hanno suddivise in due gruppi, a ognuno dei quali è stata assegnata una dieta a base di germogli di broccolo o di alfa-alfa, un altro vegetale comunemente utilizzato in Giappone. Dall’analisi dei campioni di microflora intestinale raccolti dopo 4 settimane è emerso che nel gruppo con dieta a base di germogli di broccolo la durata dell’intervallo tra una defecazione e la successiva diminuiva significativamente ed era associata a una minor severità della stitichezza. La dieta a base di germogli di alfa-alfa, utilizzata come controllo, non aveva invece alcun effetto sul transito intestinale.
© Riproduzione riservata