Cultura
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07/09/2008 11:29

Camilleri. La finestra sul cortile. Undicesima puntata

di Redazione

Alle novi si susì, si quadiò nel forno la pasta e la carni, mangiò ‘n cucina con la luci addrumata, alla vista di chi lo voliva vidiri. Per un momento, al balcuni della giovane coppia, s’affacciò lei, la picciotta. Era ‘na beddra bruna, riccioluta e a Montalbano parse che lo stava a taliare, pigliata di ‘na certa curiosità. Sicuramenti s’addimannava chi era, dato che in quella cucina ci aviva sempri viduto a Gianni e a sò mogliere. Pò sinni trasì, chiuienno le imposte. Forsi stava piglianno ‘na giusta precauzioni in vista di quello che lei e sò marito avivano in mente di fari cchiù tardo. Non si potiva propio diri che ammancavano di fantasia erotica, macari se annavano alla missa ogni duminica. Moltalbano finì la cena sconzò la tavola, lavò i piatti e le posate e si annò a sistemare davanti alla televisone.
Su un canale satellitare stavano scorrenno i titoli di testa di “La Finestra sul cortile” di Hitchcock. L’aviva già viduto, gli era piaciuto assà e la coincidenza l’addivirtì tanto che addecise di rividirselo. Le diffirenze ‘mportanti tra la pellicola e la sò situazione erano quattro: lui aviva dù costole rotte mentri Jimmy Stewart aviva le gammi scassate; lui era sulo mentri Stewart aviva la bella compagnia di Grace Kelly; lui, fino a quel momento, non aviva scoperto nisciun omicidio mentri Stewart aviva a chiffari con uno che aviva tagliato a pezzi la mogliere; lui annava avanti ‘mprovvisanno, a come veni veni, mentri Stewart aviva ‘na sceneggiatura e un regista di quel calibro. Po’, finuto il film, si misi a satare da un canali all’altro fino a quanno non si fici l’una di notti. Allura annò in cucina e, allo scuro, s’assittò supra alla seggia col binocolo. Nel terrazzo condominiale non si vidiva nisciuno, il balcuni di sutta, quello della signura Liliana, era stato lassato mezzo aperto e si vidiva la solita luci splapita. L’interno dello studio del professuri di storia era illuminato dalla luci dell’abagiur, si vidi che era annato a corcarsi nel divano letto. Tra poco la giovane ‘nfirmera notturna l’avrebbi raggiunto per consolarlo del granni dolori che provava per la mogliere malata. Il balcuni della coppia trentina era stato spalancato, la luci della cammara era addrumata ma dintra non c’era nisciuno. Capace che quella sira non ci sarebbi stato il solito film a luci rosse epperciò non avivano scanto d’esseri viduti. Doppo ‘na mezzorata di sorveglianza non era capitato nenti. Si susì, si fumò ‘na sicaretta ‘n bagno e quanno tornò ad assittarisi alla finestra vitti all’omo nel terrazzo. Stava piegato supra la ringhiera tutto sporgiuto in fora e taliava il balcuni sottostanti. Erano quasi le dù di notti. L’omo si misi addritta, tirò fora qualichi cosa dalla sacchetta, la pigliò con le dù mano, se la portò all’occhi. Montalbano strammò. L’omo stava talianno il palazzo d’infacci con un binocolo, preciso ‘ntifico a quello che stava facenno lui.
Voliva di certo controllare se c’erano pirsone che potivano vidirlo. Il commissario si fici cadiri il binocolo supra al petto, non voliva esseri tradito da un qualichi riflesso delle lenti. A occhio nudo, s’addunò che il balcuni della giovane coppia era stato novamenti chiuso a mezzo e che la mogliere, perfettamenti inquadrata al centro dello spiraglio, si era vistuta come Carmen, aviva persino le nacchere, e abballava movenno i scianchi a ‘na musica che non sintiva. Ripigliò il binocolo. L’omo sul terrazzo stava leganno il capo di ‘na corda chiuttosto grossa alla parte ‘nferiori di ‘na sbarra della ringhiera. Era chiaro che aviva ‘ntinzioni di calarisi nel balcuni di sutta. Pò l’omo provò la tinuta del nodo tiranno forti la corda.
Soddisfatto del risultato, si livò la giacchetta, scavalcò la ringhiera e accomenzò a calarisi appinnuto alla corda. Ma arrivato all’altizza del cornicione, si firmò un attimo appiso e risalì. Aviva cangiato idea? O ci avrebbi riprovato? Certo, non era un latro. Di questo Montalbano ne era cchiù che sicuro. Troppo spratico, troppo maldestro nello scinniri con la corda. Era chiaro che a un certo momento si era scantato di cadiri di sutta o aviva avuto un momento di virtigine e aviva preferito risalire. Ora stava addritta e si stava asciucanno il sudore con un fazzoletto bianco. Carmen aviva principiato uno spogliarello languido a favori di qualichiduno che non era nell’inquadratura, ma di certo doviva essiroi il marito. Pò l’omo scavalcò novamenti la ringhiera e accomenzò a scinniri con estrema lintizza. C’impiegò ‘na decina di minuti ad arrivari supra al balcuni. Lassata la corda, fici na cosa stramma. Cavò dalla sacchetta dei pantaluna ‘na bombola spray e si spruzzo sutta alle ascelle. No, non era un latro, i latri non si levano il feto di sudori prima di trasire in una casa per arrubbare. Vuoi vidiri che ra l’amanti di Liliana? No, pirchì altrimenti la notti avanti non sarebbi ristato fermo quanno lei era comparsa a parlari al cellulare. E allura chi era e che voliva fari?

Andrea Camilleri