Cronaca
|
13/05/2007 05:45

Carmela Gentile muore in corsia

di Redazione

Aveva appena terminato di fare le pulizie del reparto di psichiatria dell’ospedale Busacca, come ogni giorno. Candeggina, ammoniaca e olio di gomito.
Carmela Gentile, ausiliaria quarantonevenne, sposata, madre di due figli, ha avvertito un malore, un mancamento. Erano da poco passate le nove del mattino. Ha allertato i colleghi. Le mani sul lavabo, a reggersi in piedi.
Subito l’invito dei colleghi a riposare, a non stancarsi troppo, a evitare di forzare la mano. La signora Carmela si è ripresa, ha rassicurato tutti, “un falso allarme”. Almeno sembra.
Pochi minuti dopo avverte: “Mi gira la testa”. Stramazza a terra, sbattendo forte, procurandosi una ferita alla zona occipitale destra. La corsa, di pochi metri, dalla psichiatria al vicino padiglione del Pronto Soccorso.
Nulla hanno potuto i medici per riaverla alla vita, nonostante il massaggio cardiaco e tutti i tentativi clinici per strapparla alla morte. Carmela Gentile ha lasciato il marito, un carpentiere che con lei viveva sino a ieri in via Vitaliano Brancati, a Jungi, e due figli, di quattordici e dodici anni.
Sul posto i carabinieri, che stanno conducendo le indagini, mentre sarà l’autopsia a dirimere quale sia stata la causa della morte della donna. Se l’inalazione dei vapori di uno degli agenti chimici usati per le pulizie (operazione che la donna svolgeva quotidianamente) o se un malore autonomo (ad esempio di origine cardiaca), e soprattutto quanto sia stata decisiva la ferita alla testa riportata in seguito alla violenta caduta a terra.
Tutti elementi che gli inquirenti, grazie all’esito dell’autopsia, dovranno valutare per comprendere le cause di questa morte improvvisa e senza scampo, così insolita e inaspettata nella dinamica. Ieri la comunità sciclitana e i colleghi del Busacca si sono stretti attorno ai familiari, ancora increduli per la morte assurda toccata a Carmela Gentile.