Attualità
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06/01/2017 14:50

Celentano compie 79 anni

Nello stesso giorno di Paolo Conte

di Redazione

Adriano Celentano
Adriano Celentano

Adriano Celentano compie oggi 79 anni. Ed è un segno del destino che la sua canzone più famosa sia stata scritta da paolo Conte, che oggi, proprio oggi, di anni ne compie 80. E allora buon compleanno a entrambi. 

Gli auguri di Mina                                                                                                                                                                             Adriano potrebbe avere indifferentemente dieci mesi, diciassette oppure centocinquant’anni. Non ha praticamente niente della sua età anagrafica. Per quanto riguarda la sua sopravvivenza fisica si affida completamente: si lascia mettere il cappellino ben calcato, si abbandona a chi gli chiude bene il collo del cappottino perché non prenda freddo. Se non ci fosse chi gli mette in mano un biberon, qualcosa da mangiare, morirebbe di denutrizione, perché lui non sente la fame, non ci pensa. Se ne ricorda magari quando comincia ad accorgersi che sta per svenire. Non porta l’orologio, ma credo che se anche lo portasse continuerebbe ad arrivare in ritardo a tutti gli appuntamenti: di un’ora, due ore, tre ore oppure non arrivare per niente. Ma questo non lo fa volontariamente, no.

Lui pensa … Probabilmente sempre ad altro. E così, tornando da Roma a Milano in treno, si domanda per tutto il viaggio: “Ma cosa diavolo mi sono dimenticato?”. E soltanto alla stazione di Milano gli viene in mente che era la macchina. L’automobile con la quale era andato a Roma. Quella aveva dimenticato. Lui pensa … E si distrae, anzi si astrae completamente dalla realtà. E anche quando ti dice: “Ma va’!”, dopo un tuo racconto che magari ti sembrava interessante, tu capisci chiaramente che non ti ha seguito affatto. Lui pensa … Poi però, se proprio lo ritiene indispensabile, è in grado di rimettere insieme i suoni del racconto che gli hai fatto e, per quell’istinto formidabile che ha nel suo patrimonio di animale superiore, riesce a ricomporre il senso e a farti credere che lui non poteva stare più attento di così a quello che dicevi. Lui pensa … E ogni tanto sembra come scuotersi dalla netta delimitazione, dal gorgo dei suoi “contenuti mentali”. Si guarda intorno come chi è appena tornato da un lungo viaggio nel futuro o nel passato e ti esplode addosso la sua esagerata, enorme, torrenziale, travolgente, pazzesca simpatia.

Parla volentieri di sé e racconta grandi o piccoli aneddoti popolati da piccoli o grandi personaggi con una lucidità di esposizione tale che sembra di leggere una bella sceneggiatura. E quando prende in mano una chitarra e canta uno dei nostri adorati rock della prima ora, ha la capacità di metterti al centro di un periodo storico-musicale che tu magari non hai conosciuto e di farti capire il profondo significato di quel fenomeno di costume che ha cambiato la musica, e non soltanto quella. Lì non pensa. Lì finalmente torna dai suoi viottoli, dalle sue scorciatoie o allungatoie mentali e agisce. Ed è un vero godimento ascoltarlo e guardarlo muoversi con quella strana “danda”, con quello strano equilibrismo da precipizio. No, Adriano non può avere più di vent’anni.
Grande molleggiato, ti voglio bene.
Mina (Liberal 1998)