La Procura ha disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte improvvisa.
di Redazione
Treviso – Come è morta Chiara Zardo? È una domanda che non si pone soltanto la famiglia della 18enne trovata esanime la mattina del 25 ottobre nel suo letto a Pederobba (Treviso). Anche la Procura vuole vederci chiaro sul decesso della giovane e per questo ha aperto un fascicolo che per ora è senza titolo di reato e senza indagati. Un passo preliminare alla disposizione dell’autopsia che potrebbe arrivare il 28 ottobre. Sono molte le ipotesi che circolano sulla morte della ragazza, nessuna può essere suffragata da elementi scientifici. Di certo c’è solo che la giovane sia morta in seguito a un arresto cardiocircolatorio, ma gli inquirenti vogliono capire quale siano state le cause.
Zardo aveva passato la serata del 24 ottobre con alcuni amici. Poi era rientrata nell’appartamento dove conviveva con la madre. Una volta a casa le avrebbe detto di avere del mal di gola e la giovane avrebbe assunto un antinfiammatorio per trovare un po’ di sollievo. L’allarme è scattato la mattina seguente: la madre vedendo che la figlia non si alzava dal letto è andata a svegliarla e in quel momento ha fatto la triste scoperta.
La ragazza in passato aveva avuto problemi psichiatrici ed era stata in cura da uno specialista. Negli ultimi tempi però si mostrava serena e coltivava sogni per il suo futuro. I carabinieri perciò si stanno concentrando sulla cerchia di amici di Zardo. L’ipotesi, smentita dai familiari e al momento non supportata da alcun dato perché non sono stati effettuati gli esami tossicologici, è che la giovane possa aver assunto alcolici o degli stupefacenti. Sostanze che potrebbero aver interagito in maniera negativa con l’antinfiammatorio preso. Ma sono soltanto suggestioni che gli inquirenti vogliono verificare fino in fondo.
Parla la mamma
“Mia figlia era uscita con degli amici, come fanno tutti i 18enni, era andata a bere un drink in un locale. È tornata a casa presto, a mezzanotte. Io ero a casa e quando è rientrata siamo rimaste a chiacchierare un’oretta”. A parlare è Elisa Ciannillo, la mamma di Chiara Zardo.
“Mia figlia era felice, stava attraversando un periodo molto bello per lei perché lunedì aveva fatto un esame di ammissione, voleva fare la Oss e lavorare con le persone disabili. Martedì le avevano mandato l’esito, l’avevano ammessa con il massimo dei voti e avrebbe cominciato il corso a gennaio”, ha spiegato.
“A febbraio avrebbe sostenuto l’esame della patente. – ricorda ancora – Insomma, quella sera era allegra, abbiamo chiacchierato e ricordo che mi aveva anche detto: “Mamma, ti do dei patch da mettere sotto gli occhi così domani sarai ancora più bella”, perché il sabato sarei dovuta andare a un evento”.
A un certo punto, la figlia le ha detto di avere un po’ di mal di gola. La mamma le ha dato del comune ibuprofene. “Le ho detto: ‘Che strano che hai mal di gola, non ricordo quand’è stata l’ultima volta che hai avuto la febbre’. Aveva una salute di ferro, anche da piccola, non è mai stata una bambina cagionevole”, ha raccontato.
E aggiunge: “È andata a dormire e la mattina successiva l’ho lasciata riposare, era sabato e il pomeriggio avevamo fatto le pulizie, non avevamo niente di particolare da fare. Ho iniziato a preparare il pasto per lei perché sarei andata via a pranzo, ma dopo un po’ mi è sembrato strano che non si alzasse”.
“Sono andata in camera sua, l’ho chiamata ma non mi ha risposto. L’ho iniziata a scuotere, pensavo mi stesse facendo uno scherzo. Era tutto buio, ho aperto la finestra e ho visto che era in posizione fetale. Aveva un cuscino sotto la testa e un altro contro il muro, aveva il viso completamente contro il cuscino. Ho pensato: ‘Ma come fa a respirare in questo modo?'”.
“L’ho girata di forza ed era completamente viola. D’istinto ho pensato che si fosse sentita male poco prima, che avesse avuto un mancamento. Ho chiamato subito l’ambulanza e iniziato a farle la respirazione bocca a bocca. Al telefono i sanitari mi dicevano come fare il massaggio cardiaco”.
“L’ho continuato a fare fino a quando sono arrivati. Avevo la speranza che tornasse a respirare”, ha ricordato ancora.
Come ci spiega ancora la mamma della 18enne, “gli infermieri hanno provato a rianimarla ma mi hanno detto che non c’era niente da fare. Il medico, dopo averla visitata, mi ha spiegato che era morta da una almeno decina di ore, durante il sonno”.
“Mia figlia era una ragazza sanissima, mi viene solo da pensare che le si possa essere bloccata la digestione perché aveva mangiato fuori. – conclude – Ora siamo in attesa, la Procura sta facendo le analisi sul corpo e non so ancora nulla, non so nemmeno la data del funerale. Immagino che le dovranno fare l’autopsia”.
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