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21/11/2007 00:00

Chiesa della Consolazione, si attende l’appalto

di Redazione

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Il progetto è stato approvato da parecchi mesi, ora si attende l’appalto, la consegna dei lavori alla ditta aggiudicataria e la messa in sicurezza. La Chiesa Maria Santissima della Consolazione è tra gli edifici ecclesiastici di Scicli nella scaletta dei cantieri tesi alla messa in sicurezza del patrimonio architettonico della città.

Il Dipartimento della Protezione Civile di Ragusa, diretto dall’ing. Chiarina Corallo, deve solo indire l’appalto e consegnare i lavori alla ditta appaltatrice per la messa in sicurezza e il consolidamento della chiesa.

L’importo approvato dei lavori è di 530 mila euro. Si tratta di risolvere il problema del cedimento dell’abside e della navata destra. Le indagini conoscitive relative al terreno su cui è costruito  l’edificio di culto hanno intercettato infatti delle zone vuote alla base dei pavimenti e il distacco dalle volte di alcune parti del tetto.  Diverse le lesioni che attraversano il corpo della fabbrica.

A fare scattare l’allarme erano state le indagini geognostiche effettuate per definire il progetto di consolidamento da attuare con i finanziamenti della legge regionale 433/91. La pratica è passata dal Genio Civile alla competenza del dipartimento della protezione civile di Ragusa il 26 ottobre del 2003. Diverse lesioni attraversano il corpo della fabbrica, una particolarmente profonda attraversa trasversalmente la volta della navata centrale, mentre un’altra lesione si trova sul lato destro della prima campata, nel punto in cui si divide l’ordine superiore da quello inferiore. La maggior parte  delle lesioni dell’immobile sono localizzate sul lato destro della chiesa, prospiciente il torrente coperto di Santa Maria La Nova, perché le sollecitazioni sismiche, nel corso degli anni, sono state assorbite dal terrapieno a cui la chiesa è addossata e dal muro esterno che ad esso è collegato e che delimita il sagrato.

La chiesa è chiusa da qualche decennio, per via dell’inagibilità della stessa. E dire che custodisce alcuni tesori, fra cui il gruppo di cartapesta conosciuto come “Giudei della Consolazione”, tra le icone sacre più popolari della città soprattutto nelle generazioni scorse. Nella scorsa primavera è stato possibile ammirare l’ingresso della chiesa in occasione delle Giornate di Primavera organizzate dal Fondo Ambiente Italiano lungo tutta la cava di Santa Maria La Nova. L’accesso era comunque impossibile per ragioni di protezione civile e per salvaguardare la pubblica incolumità.