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04/05/2012 23:29

Chiude per manutenzione aeroporto Catania, ma non basta per aprire Comiso

Ingabbiati

di Redazione

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Uccello in gabbia
Uccello in gabbia

Catania – Al terminal partenze dell’aeroporto Fontanarossa di Catania un cantiere è già aperto, ma si tratta solo dei lavori per eliminare le infiltrazioni d’acqua che, sin dall’apertura della nuova aerostazione (nel maggio del 2007), colpiscono la zona degli arrivi. 

I disagi per gli automobilisti sono minimi: è stato chiuso il transito alle macchine dei privati cittadini nell’area delle partenze. Si potrà posteggiare solo nei parcheggi riservati. 

Ben altri problemi aspettano i passeggeri dello scalo catanese a partire dal prossimo novembre, quando l’intero aeroporto chiuderà per almeno un mese a causa dei lavori di manutenzione della pista. 

“Verranno realizzate la nuova pavimentazione – spiega Gaetano Mancini, il presidente della Sac, la società che gestisce Fontanarossa –, il fondo della pista e infine collocheremo nuove strip ai margini della carreggiata per migliorare la sicurezza degli aerei in fase di decollo e atterraggio”. 

Secondo la previsione di progetto l’aeroporto di Fontanarossa dovrebbe rimanere chiuso per un mese. Ma la velocità dei lavori è vincolata alle previsioni meteo. 

 

“Sappiamo che novembre da questo punto di vista non è il periodo migliore – afferma Mancini – ma non potevamo certo chiudere ad agosto”. I fondi per realizzare i lavori fanno parte dello stanziamento da 90 milioni previsto dal contratto di programma quadriennale stipulato tra Enac e Sac e approvato dal Cipe. Stanziamento che dovrebbe garantire l’ammodernamento delle strutture dell’aeroporto tra il 2012 e il 2015.

 

Ma cosa ne sarà dei cento voli che oggi quotidianamente partono e arrivano a Catania? Le alternative possibili sono tre: la prima scelta ricade su Sigonella che già nel 2002 ospitò per una ventina di giorni alcuni voli dello scalo catanese per i disagi dovuti alle eruzioni dell’Etna, seguono Palermo e Reggio Calabria.

 

Mentre Vincenzo Fusco, direttore dell’Enac a Catania, definisce “non ipotizzabile” la soluzione Comiso, perché la società di gestione dell’aeroporto ragusano deve ancora presentare all’Enac il piano industriale. “Per quanto riguarda Sigonella – spiega Fusco – siamo in una fase istruttoria, sono in corso dei colloqui a livello centrale tra l’Enac e lo stato maggiore dell’aeronautica che gestisce lo scalo”.

 

Solo dopo che i militari scioglieranno i dubbi e quantificheranno il volume di traffico aereo che Sigonella potrebbe sopportare, si procederà con gli altri calcoli. Cioè verrà presa una decisione sul numero di aerei che potranno essere dirottati su Palermo e su Reggio Calabria.

 

“Novembre è un mese di bassa stagione – sottolinea il presidente Mancini – non credo ci saranno problemi anche perché in quel periodo lo scalo palermitano non è saturo”. I vertici della Sac assicurano che entro “un paio di mesi” si avrà un quadro più chiaro della situazione.

 

La replica di Dibennardo e Mancini

 

In riferimento alle notizie apparse sulla stampa relative all’impossibilità di utilizzare anche l’aeroporto di Comiso come alternativa funzionale in caso di chiusura al traffico per lavori alla pista dell’Aeroporto Internazionale di Catania Fontanarossa, intervengono, con una nota congiunta l’ing. Gaetano Mancini, Presidente della SAC, azionista di maggioranza di SOACO (società di gestione dell’aeroporto di Comiso), e  lo stesso presidente della SOACO, dott. Rosario Dibennardo .

“Desidero dare ampia rassicurazione – dice Mancini – sul fatto che la SOACO, ha già predisposto, secondo cronoprogramma, il piano industriale che verrà presentato nelle prossime settimane nonostante il fatto che la stesura del piano abbia dovuto tenere in conto le importanti variazioni, intervenute proprio in questi giorni, sull’assetto di alcune delle compagnie aeree potenzialmente interessate ad utilizzare lo scalo ragusano. Quindi posso affermare che, sotto questo profilo, non c’è alcun rischio.

“Rischio – prosegue Mancini – che invece sussiste a mio parere, ed è su questo punto che intendo richiamare l’attenzione, a causa del ritardo nella stipula della convenzione tra ENAV eComune di Comiso per la fornitura dei servizi di assistenza al volo. L’ENAV infatti ha da sempre evidenziato che, dal momento della firma della convenzione, sono necessari sei mesi per l’avvio del servizio per ragioni di adeguamento infrastrutturale. Preso atto allora del fatto che la pista di Catania sarà interessata dai lavori a novembre 2012 e che siamo ai primi di maggio, se si vorrà utilizzare Comiso la convenzione dovrà essere necessariamente firmata nei prossimi giorni. Per quanto mi risulta il Comune di Comiso è pronto alla sottoscrizione. Se ciò fosse confermato mi auguro che anche ENAV possa essere altrettanto disponibile. Ciò rappresenterebbe un passo reale in avanti in una vicenda che vede la SOACO penalizzata dai ritardi nella consegna dell’opera, consegna che sarebbe dovuta avvenire più di quattro anni fa. Fatto questo che peraltro imporrà di avviare lo start-up dell’infrastruttura in una fase congiunturale di mercato ed in una condizione di contesto normativo assai più difficili e impegnative”.

Da parte sua, il presidente Dibennardo, conferma come Soaco abbia rispettato puntualmente il cronoprogramma sottoscritto in occasione del vertice convocato dalla Prefettura di Ragusa e dall’Assessorato Regionale alle Infrastrutture. “Eventuali ritardi – conclude Dibennardo – sono addebitabili esclusivamente alla note vicende di acquisizioni di alcune compagnie aeree. Procede speditamente la fase propedeutica di SOACO per lo start up di Comiso, la cui data di apertura non può prescindere dalla convenzione con Enav”