Giudiziaria
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13/03/2010 14:49

Chiuse le indagini. La Procura contesta l’omicidio colposo a Venticinque

Otto le otto le persone indagate

di Saro Cannizzaro

Modica – Il Procuratore della Repubblica di Modica, Francesco Puleio, ha chiuso le indagini sui cosiddetti “cani killer” che il 15 marzo 2009 sbranarono Giuseppe Brafa, 9 anni, a Punta Pisciotto, nello sciclitano.  Otto le otto le persone indagate. Spicca il nome del sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque, precedentemente “avvisato” per rispondere di lesioni colpose. Ora risponde anche di omicidio colposo. Di entrambi le ipotesi di reato sono accusati Virgilio Giglio, proprietario dei cani e dell’immobile dove gli animali vivevano, il comandante la polizia municipale, Franco Nifosì, ed i veterinari dell’Ausl 7 Roberto Turlà, Antonino Avola e Saverio Agosta. Di omissioni d’atti d’ufficio dovranno rispondere l’ingegnere del Comune di Scicli, Salvatore Calvo, il geometra comunale, Giuseppe Pisana. Nella lista della magistratura inquirente risultano altre tre persone nei confronti delle quali si procederà separatamente. E’ ipotizzabile che l’inchiesta, dunque, preveda un secondo troncone.

 

Il sindaco è laconico: “Sono sereno”

 

“Massima fiducia nella giustizia, sono sereno”. Sono le uniche dichiarazioni rilasciate stamani dal sindaco di Scicli Giovanni Venticinque.

 

La solidarietà di Nicastro a Venticinque

“L’aver appreso dalla stampa che il collega, Giovanni Venticinque, è stato rinviato  a giudizio con l’accusa di omicidio colposo, ci coglie di sorpresa e di lascia sgomenti”. Questo il commento del Coordinatore provinciale dell’ANCI, Giuseppe Nicastro, Sindaco di Chiaramonte Gulfi. “Ancora una volta, queste le parole di Nicastro, a pagare il prezzo più alto è un Sindaco e stavolta il collega di Scicli a cui è stata addossata l’intera responsabilità per la morte del piccolo , Giuseppe Brafa, sbranato da un branco di cani randagi.  Lui, come tutti noi nella gestione delle nostre comunità, è stato lasciato solo dallo Stato e dalla Regione, in particolare sulla vicenda randagismo, e poi continuano a scaricare sui Comuni ogni competenza, senza il necessario trasferimento di risorse economiche. Poi, quando succedono episodi tragici come quello che ha provocato la morte di quel ragazzino, ci si scatena contro con una ferocia inaudita, al punto tale da vedere il Sindaco, Giovanni Venticinque, accusato di un reato gravissimo per fatti di cui non ha una colpa diretta. E’ paradossale tutto ciò. Ci troviamo di fronte ad un Stato che dopo aver ignorato le tante richieste da parte dei Sindaco, poi, con un altro organo dello Stato, che è la magistratura, si accanisce contro.  A lui va la mia solidarietà e quella di tutti i Sindaci della Provincia di Ragusa. Ma crediamo che occorre fare di più. Giovanni Venticinque non sarà lasciato da solo. Il sottoscritto, in qualità di coordinatore provinciale dell’ANCI, assieme agli altri Sindaci promuoverà ogni iniziativa a suo sostegno e sin d’ora ci si impegna ad essere presenti in udienza e con lui seguiremo ogni fase processuale”.