L'intervista a Grasso
di Redazione
Roma – «Presto parla chi non sa», ha detto Maurizio Costanzo nella trasmissione “Bontà loro” di ieri pomeriggio su Raiuno. In questo modo ha risposto alle polemiche scatenatesi dopo che nella puntata della sua trasmissione di giovedì scorso il conduttore televisivo Alessandro Di Pietro aveva attribuito alle infiltrazioni della mafia la lievitazione dei prezzi del pomodoro ciliegino di Pachino. Tra gli interventi di critica a tali affermazioni anche quello del Ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo che aveva dichiarato: «Chiederò alla Rai e a Maurizio Costanzo di ritrattare pubblicamente queste assurde e dannosissime accuse». Lette le dichiarazioni del ministro, Maurizio Costanzo aveva assicurato che lunedì sarebbe tornato sull’argomento. E così è stato: «Per la serie, presto parla chi non sa – ha detto – domani manderemo in onda l’intervista al Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso (nativo di Licata). Cercheremo di mettere fine a tutto. Non intendiamo danneggiare il mercato di nessuno ma – ha continuato il conduttore – contrastare la camorra e la mafia che ci speculano. Non ci sarà nessun ministro, nessuna agenzia che ci fermerà su questa cosa». Vedremo oggi cosa accadrà. Intanto le prese di posizione sulla vicenda continuano a susseguirsi. Per Massimo Franco, presidente provinciale di Confagricoltutra «l’invito rivolto ai telespettatori di non comprare per due giorni il pomodorino è quanto di più deleterio si possa fare. Non si tiene conto – aggiunge – delle gravi ripercussioni che questi irresponsabili annunci hanno sui produttori onesti e sull’intero comparto agricolo». Fabio Moschella, vicepresidente regionale della Confederazione Italiana Agricoltori ha espresso solidarietà al consorzio di tutela Igp Pomodoro di Pachino. La trasmissione “Bontà Loro” di RaiUno del 3 febbraio scorso rappresenta un esempio di disinformazione che non merita commenti. Sia Alessandro Di Pietro sia Maurizio Costanzo sono professionisti seri a cui non mancherà il modo di rimediare, dopo il presunto scoop». E aggiunge: «La logistica nord-sud è quanto di più anacronistico possa esistere in un paese moderno ed è su questa arretratezza che si innestano le presenze criminali. Ecco, se vogliamo uscire in positivo da questo episodio di cattiva informazione potremmo cominciare ad occuparci di queste cose». Il deputato regionale del Pd Bruno Marziano annuncia invece che chiederà al governo regionale di intervenire per tutelare l’immagine dell’economia di eccellenza. Il segretario regionale della Flai-Cgil Salvatore Tripi è intervenuto, invece, per dire che da tempo «sostiene la necessità di accorciare la filiera del pomodorino di Pachino. Che ci siano troppi passaggi tra produzione e consumo – aggiunge – è fin troppo evidente. Eliminandoli ne trarrebbero vantaggio sia i produttori, in termini di maggior reddito, che i consumatori che avrebbero un prodotto a prezzo più contenuto». Per Confagricoltura «mettere sotto accusa il pomodoro Pachino, proponendone il boicottaggio mercantile è stato un errore gravissimo».
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