Auto e motori
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16/10/2025 04:00

Come pianificare un viaggio in auto elettrica

Valutare l'autonomia effettiva del veicolo

di Redazione

Mettersi in marcia per un lungo tragitto a bordo di unauto elettrica rappresenta oggi una realtà consolidata, ma richiede un approccio diverso rispetto ai veicoli tradizionali. La chiave di volta per un’esperienza di guida rilassata e priva di intoppi risiede in un’accurata pianificazione preliminare. L’ansia da autonomia, spesso citata come uno dei principali ostacoli, svanisce di fronte a un’organizzazione meticolosa del percorso.

Preparare l’itinerario non significa solo scegliere la destinazione, ma disegnare le tappe intermedie in funzione delle necessità del veicolo. L’uso di una buona app per pianificare le ricariche elettriche diventa in questo scenario uno strumento quasi indispensabile, trasformando la mappa in un vero e proprio piano d’azione che tiene conto di soste e tempi di attesa.

Valutare l’autonomia effettiva del veicolo

Il punto di partenza di ogni pianificazione è la conoscenza realistica della propria auto. I valori di autonomia dichiarati dai costruttori, noti come ciclo WLTP, sono ottenuti in condizioni di test standardizzate e raramente coincidono con la resa su strada.

L’autonomia reale è infatti influenzata da una moltitudine di variabili: la velocità di crociera, le condizioni meteorologiche (il freddo può ridurla sensibilmente), l’orografia del percorso e persino il carico a bordo. Per evitare calcoli troppo ottimistici, è buona norma considerare un margine di sicurezza, stimando una percorrenza inferiore di circa il 20-30% rispetto al dato ufficiale, soprattutto su percorsi autostradali.

La mappatura strategica delle colonnine

Con un’idea chiara dei chilometri percorribili, il passo successivo è la definizione delle soste per la ricarica. Non si tratta semplicemente di trovare le colonnine lungo il percorso, ma di selezionarle in base a criteri precisi.

È importante verificare la potenza di erogazione, distinguendo tra stazioni lente (AC) e quelle rapide o ultra-rapide (DC), che determinano drasticamente i tempi di fermo. Altrettanto cruciale è controllare l’operatore che gestisce l’infrastruttura, per accertarsi di disporre della tessera o dell’applicazione necessaria per avviare la sessione di ricarica. Avere un quadro completo permette di costruire un itinerario affidabile.

L’arte di ottimizzare le soste

Una strategia efficace non punta a sfruttare la batteria fino al suo limite minimo per poi effettuare una ricarica completa. Il processo di ricarica delle batterie al litio, infatti, rallenta notevolmente una volta superata la soglia dell’80%. Risulta molto più efficiente in termini di tempo effettuare soste più brevi e frequenti, ricaricando l’auto per i chilometri necessari a raggiungere la tappa successiva.

Questo approccio, conosciuto come “rabbocchi”, permette di sfruttare la massima velocità di ricarica del veicolo e di ridurre i tempi complessivi del viaggio, trasformando le pause in momenti funzionali e brevi.

L’importanza di avere sempre un piano B

L’imprevisto fa parte di ogni viaggio. Una stazione di ricarica può risultare inaspettatamente fuori servizio, occupata da altri veicoli o semplicemente non funzionante. Per questa ragione, una pianificazione a prova di errore deve sempre includere delle alternative.

Per ogni sosta programmata, è fondamentale individuare almeno un altro punto di ricarica nelle vicinanze, facilmente raggiungibile anche con l’autonomia residua. Questo semplice accorgimento consente di gestire qualsiasi contrattempo con serenità, assicurando che il viaggio possa proseguire verso la meta senza stress o ritardi significativi.