Paradossi
di Redazione


Comiso – L’Aeroporto di Comiso è costato 46 milioni di euro messi dall’Ue e dalla Regione siciliana ed è gestito da una società, la Soaco, controllata al 35 per cento dal Comune di Comiso e il resto dalla Intersac, che fa capo all’aeroporto di Catania e a un privato, la famiglia dell’editore catanese Mario Ciancio. Attualmente è considerato dall‘Enac uno “scalo privato”.
Dal 31 maggio, giorno di apertura, a Comiso sono atterrati alcuni ultraleggeri, il jet del numero 2 di Ryanair Michael Cawley, due aerei da turismo da una decina di posti l’uno arrivati dall’Inghilterra e dall’Ungheria, e i primi due voli del charter per Malta. Il più importante arrivo di passeggeri finora è stato proprio quello dei 150 migranti arrivati da Lampedusa giovedi 20 giugno alle 22.30 sul Boeing della Mistral Air proveniente da Lampedusa. A quell’ora lo scalo era già chiuso da tre ore e mezza, visto che per il momento gli addetti alla torre di controllo, che per i primi due anni paga la Regione Siciliana, tengono aperto lo scalo dalle 9 alle 19. “Hanno fatto un’ora e mezza di straordinario, dalle 22,30 alle 24, così come il poco altro personale dell’aeroporto che è servito per questa operazione”- precisa il presidentedella Soaco, la società di gestione dello scalo di Comiso, Rosario Dibbenardo”-, spese che verranno pagate dallo Stato nel conto dei diritti di atterraggio e decollo”. 2500 euro circa.
Nel frattempo in attesa che arrivino gli altri aerei, a Comiso finora il personale per la maggior parte del tempo non può che girarsi i pollici per le dieci ore di apertura ufficiale. “Il 7 agosto comincia il volo Ryanair per Ciampino, un mese dopo quelli per Londra Stansted e per Bruxelles Charleroi”- dice fiducioso Dibennardo – “Poi, grazie al presidente Crocetta che ha trattato con Tunisair, da metà luglio avremo un charter settimanale per la Tunisia, e da settembre il volo Air One per Malpensa”. Per il resto il, finora deserto, “Magliocco” non ha ancora svolto una delle due funzioni per le quali è sorto: scalo della Sicilia Sud-orientale cui aspira o di scalo alternativo al trafficatissimo Catania-Fontanarossa, ogni qual volta l’Etna farà le bizze.
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