Attualità
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26/04/2016 10:11

Commercio estero: Istat, cresce surplus extra-Ue a marzo

di Redazione

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Roma, 26 apr. A marzo scorso entrambi i flussi commerciali extraUe della bilancia italiana mostrano una flessione rispetto al mese precedente, piu’ marcata per le importazioni (2,0%) che per le esportazioni (0,3%). Il surplus commerciale (+4.036 milioni) e’ superiore a quello dello stesso mese del 2015 (+3.422 milioni). Lo comunica l’Istat. Il calo congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue e’ determinato dai beni di consumo (6,1%) e dai prodotti intermedi (2,7%), mentre l’energia (+17,6%) e i beni strumentali (+4,9%) registrano una crescita sostenuta. Dal lato dell’import la flessione congiunturale e’ estesa a tutti i raggruppamenti principali di beni, esclusa l’energia (+6,7%). Gli acquisti di beni di consumo sono in forte calo (4,8%). Nell’ultimo trimestre, la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue si conferma negativa (2,9%); tuttavia, al netto della componente energetica (37,5%) la diminuzione e’ meno marcata (1,3%). La contrazione mensile delle esportazioni su base annua (5,2%) riguarda tutti i raggruppamenti principali di beni ed e’ particolarmente marcata per l’energia (42,6%). Anche le importazioni sono in forte calo (11,0%), imputabile alla componente energetica (30,8%) e, in misura meno intensa, ai prodotti intermedi (8,3%). Soltanto i beni strumentali registrano un’espansione degli acquisti (+2,3%). A marzo scorso il surplus nell’interscambio di prodotti non energetici (+6,0 miliardi) e’ in lieve diminuzione rispetto a marzo 2015 (+6,2 miliardi). A marzo si ridimensiona il calo delle vendite di beni verso la Russia (0,9%), iniziato a maggio 2014. Gli Stati Uniti registrano un incremento delle esportazioni (+11,3%) ascrivibile alla vendita di mezzi di navigazione marittima. Aumentano anche le vendite di beni verso il Giappone (+9,5%). Paesi MERCOSUR (28,2%), paesi OPEC (21,6%), Turchia (11,0%) e paesi ASEAN (8,0%) segnano un forte decremento delle esportazioni. Le importazioni da Russia (18,1%) e Cina (15,1%) sono in forte calo, mentre gli acquisti da Turchia (+6,5%), paesi ASEAN (+3,5%) e Stati Uniti (+2,9%) risultano in crescita. .