Assolti dal reato di associazione per delinquere, prescritti per il reato di truffa e di falsità.
di Irene Savasta


Vittoria – La vicenda risale agli anni 2008-2009 ma la sentenza è arrivata solo ora: assolti dal reato di associazione per delinquere, prescritti per il reato di truffa e di falsità (reato che è stato depenalizzato dalle leggi successive rispetto a quando è stato commesso il fatto). E’ finita così, con una sentenza emessa dal tribunale di Ragusa composto dal presidente Vincenzo Saito, a latere Elio Manenti e Francesca Aprile, la vicenda legata alla compravendita di case alle aste giudiziarie e poi rivendute il triplo rispetto al prezzo d’acquisto.
La sentenza assolve tutti gli imputati, ovvero l’avvocato vittoriese Dario Drago, Teresa Speranza, Maria Giovanna Battaglia, Giuseppe Chiaramonte e Paolino Randazzo, finiti sotto processo con l’accusa di aver truffato per cifre da capogiro (si parla di un milione di euro), una ventina di imprenditori, professionisti e commercianti di Vittoria e dintorni. Era stato il pubblico ministero stesso, dottor Gaetano Scollo, a chiedere l’assoluzione degli imputati perchè “il fatto non sussiste” per l’associazione a delinquere e la prescrizione per gli altri reati. Naturalmente, di parere diametralmente opposto gli avvocati di parte civile che invece avevano chiesto il risarcimento dei danni.
Si aspetta ora il deposito della sentenza e decideranno allora se continuare l’inter giudiziario. Secondo quanto ricostruito dall’accusa, gli investitori avrebbero affidato centinaia di migliaia di euro, ricevendo come garanzia i preliminari della compravendita di immobili da acquistare al mercato delle aste giudiziarie. Le case acquistate al prezzo vile sarebbero state rivendute il triplo e avrebbero fruttato interessi da capogiro. Ma gli investitori non hanno mai percepirono gli interessi e persero pure il capitale.
© Riproduzione riservata