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02/07/2025 00:40

Comunali, sale lo stipendio: arrivano 300 euro in più

La Ragioneria generale dello Stato dà il via libera all'aumento del salario accessorio.

di Redazione

Roma – Aumenta il salario accessorio negli enti locali. Una circolare della Ragioneria dello Stato del 27 giugno rende operativa la norma sbloccare-stipendi contenuti nel decreto Pa, fornendo a Comuni, Regioni, Province e Città metropolitane le indicazioni per calcolare gli incrementi da impiegare ai funzionari.

Il tempismo è perfetto. Il semafor o verde agli aumenti previsti dal decreto, che possono raggiungere i 300 euro lordi al mese in più in busta paga secondo quanto riferito dal ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, in un recente question time alla Camera, arriva in concomitanza del nuovo appuntamento tra Aran e sindacati per il rinnovo del Ccnl 2022-2024 delle Funzioni locali. In programma oggi un altro incontro, dopo la fumata nera di tre settimane fa. La trattativa si trova da mesi nelle sabbie mobili. Cgil e Uil ritengono insufficienti i 141 euro di aumento medio mensile previsti dalla bozza di contratto al vaglio e chiedono maggiori risorse. Il superamento del tetto al salario accessorio per il personale non dirigenziale degli enti territoriali previsto dal decreto Pa, nella visione del ministro Zangrillo, avrebbe dovuto mettere il negoziato in discesa, agevolando la firma della pre-intesa. La mossa del cavallo, almeno finora, non ha prodotto però l’effetto sperato.

Possono incrementare il trattamento accessorio del personale non dirigenziale gli enti locali con i conti in ordine. Gli aumenti avranno carattere strutturale, conferma la Ragioneria nella circolare del 27 giugno, e riguarderanno i dipendenti non aventi qualifica dirigenziale (esclusi quindi i segretari comunali). Confermata, tuttavia, la possibilità di estendere il beneficio al personale con incarichi di elevata qualificazione. Non solo. Anche le Unioni dei Comuni potranno rivedere al rialzo gli stipendi. L’obiettivo è ridurre il divario che separa le retribuzioni accessorie del personale non dirigente degli enti territoriali da quelle dei loro pari grado che lavorano nei ministeri. «Gli enti locali – chiarisce sempre la circolare della Ragioneria – potranno incrementare il Fondo risorse decentrate destinato al personale in servizio fino al conseguimento di un’incidenza non superiore al 48 per cento delle somme destinate alla componente stabile del Fondo in questione, maggiorate degli importi relativi alla remunerazione degli incarichi di posizione organizzativa, sulla spesa complessivamente sostenuta nell’anno 2023 per gli stipendi tabellari delle aree professionali». Oltre il 90% dei Comuni si posiziona sotto la soglia di incidenza del 48% indicata dalla Ragioneria e ha dunque spazio di manovra per aumentare gli stipendi. La Ragioneria generale dello Stato insiste poi su un punto in particolare: «Si richiama la necessità che i relativi effetti vengano valutati sotto il profilo della sostenibilità finanziaria su un arco temporale adeguatamente lungo e correlato al vincolo del rispetto dell’equilibrio di bilancio su base pluriennale». La norma sullo sblocca-stipendi si applica anche alle Unioni di comuni, a cui i Comuni aderenti possono cedere una quota dell’incremento delle risorse affluite alla componente stabile dei propri Fondi. Infine, la Ragioneria ha precisato che le risorse incrementali possono essere destinate a tutti gli istituti permanenti, dunque possono essere usate oltre che per il finanziamento dell’attribuzione dei differenziali stipendiali anche per il finanziamento del welfare integrativo.

Nel frattempo, la trattativa per il rinnovo del Ccnl delle Funzioni locali che interessa mezzo milione di lavoratori, avviata nel maggio del 2024 ha superato le quindici riunioni senza registrare progressi significativi. A inizio giugno Cisl e Csa si sono dichiarate pronte a sottoscrivere l’accordo sulla base dell’attuale quadro finanziario, ma da sole non arrivano a superare il 50% della rappresentanza al tavolo negoziale. Insomma, per raggiungere un accordo è necessario che Cgil e Uil facciano un passo indietro. Un’ipotesi che rimane remota, considerata anche come si è conclusa la trattativa per il rinnovo del contratto della Sanità, che nelle passate settimane ha incassato la firma solo grazie al ripensamento del sindacato degli infermieri Nursing Up, mentre i due grandi sindacati confederali sono rimasti fermi sulle loro posizioni. Non ci sono in ballo però solo gli aumenta. Il Ccnl 2022-2024 punta a introdurre anche importanti novità a livello normativo, dalla settimana corta al riconoscimento dei buoni pasto ai lavoratori agili.