di Redazione

Come era iniziato il 21 luglio ad Ispica, si è concluso il 21 agosto a Rosolini: con il pubblico che lascia la propria sedia e balla sotto il palco trascinato dall’energia della musica di un Sud del mondo.
Inaugurato a Villa Anna dal sound senegalese dell’Orchestra Baobab, NOTE DI NOTTE ha chiuso il cerchio della settima stagione con Enzo Avitabile e i Bottari di Portico all’Eremo di Croce Santa. Tra le due date, altri sette concerti che hanno riempito di note i cieli dell’estate siciliana.
Al suo primo ingresso a Rosolini, NOTE DI NOTTE si è presentato con un biglietto da visita eccellente grazie al carisma di un musicista che ha creato un feeling immediato con il pubblico: «Vogliamo fare amicizia con voi. È il rituale antico, il concerto lo facciamo insieme».
Partenza a tutto ritmo con Paisà seguito da Tutt’egual song’ e criature, brano dedicato ai bambini-soldato di tutto il mondo.
Avitabile dimostra di voler mantenere l’impegno preso ad inizio concerto, scende dal palco e suona tra la gente. Il pubblico comprende e asseconda con entusiasmo ogni sua richiesta: canta, batte le mani, le agita in aria sfarfallando.
Energia purissima. Suoni antichi e nuovi. Ritmo e forza che trascinano.
Una voce che narra, graffia, denuncia, culla e accarezza. Un sax che è voce anch’esso. Quattordici musicisti straordinari intorno.
Enzo Avitabile da Scampia mette in musica tutte le sue anime mescolando i suoni “neri” a quelli napoletani, il ritmo ai contenuti e alle tematiche sociali importanti come fa in Int’ o viento «canzone per la periferia, per la mia terra».
E ancora ritmo e vigore con Salvamm’o munno, Quant’, Canta Palestina, Tarantella Bruna, Chest’ è l’Africa, Mane e mane.
Con Abball’ cu me si arriva alla fine del concerto e dal palco arriva l’invito ad alzarsi e danzare: «Questo è il ritmo dei Bottari, questo era chiamato “il ritmo della morte” ed è stato suonato ai funerali di Masaniello. Non potete restare seduti, non porta bene». Puntando sulla scaramanzia, Avitabile sdogana la voglia di ballare di tutti e il ritmo della morte si trasforma in esplosione di vita.
Si fa fatica ad accettare che tra un po’ la festa finirà. L’energia che è entrata in circolo è davvero incontenibile; chi non riesce a trovare spazio sotto il palco, è in piedi sulla sedia e danza lassù.
Dopo il primo bis – Soul Express – i successivi non si contano più. Quando si è tra amici, la formalità di lasciare il palco e tornare richiamati dagli applausi è un gesto superfluo.
La festa continua tra «zompiamo, zompiamo, zompiamo» e «mani sú, mani sú, mani sú che avvimm’ abbulare». Il pubblico salta, lo sfarfallio delle mani si mescola ancora alle note, e sembra davvero che si possa volare tutti insieme sostenuti dalla forza della musica.
Si definisce terrone, Avitabile, e chiede quanti siano i terroni presenti. È un fiorire di braccia al cielo ed ecco che il Festival viene ribattezzato: «ma allora nun simm’ a Note di Notte, ma a Terroni di Notte!»
Tra ‘O Munno se move e un’inedita Tarantella delle Due Sicilie si arriva inevitabilmente al momento in cui si spengono luci e microfoni, ma le sensazioni di una serata così coinvolgente resteranno a lungo sulla pelle.
Prima del concerto, come tradizione di NOTE DI NOTTE, il pubblico è stato accolto da un drink di benvenuto che, per la data rosolinese, è stato curato dal Ristorante L’Eremo con il supporto delle aziende Piombo, Oro del Castello, Iblea Latte, Giunta e Casalindolci che ha dedicato al festival una torta di nuova produzione chiamandola “Note di Notte al carrubo”. Dell’azienda Arfò i vini offerti in degustazione.
Alla realizzazione del buffet ha contribuito anche l’Assessorato allo Sviluppo Economico del Comune di Modica. Un ringraziamento alla ditta Floridia per aver fornito il gruppo elettrogeno.
© Riproduzione riservata