Provocò lesioni gravissime al bambino
di Saro Cannizzaro

Modica – Condannato a sei mesi di reclusione il ginecologo dell’Ospedale Maggiore, Antonio Sipione, difeso dagli avvocati Giunta e Cardaci, a conclusione del processo che lo vedeva imputato per lesioni personali gravissime aggravate. La sentenza è stata emessa dal giudice unico del Tribunale di Modica, Lucia De Bernardin.
Sipione, 52 anni, di Rosolini, fu denunciato il 21 dicembre del 2003 da Salvatore Vernuccio e Francesca Caia, sciclitani, genitori di un bambino che oggi ha otto anni.
Secondo l’accusa, il medico avrebbe cagionato al nascituro lesioni personali gravissime ed insanabili, consistite in encefalopatia ipossico-ischemica perinatale ed epilessia, per colpa professionale consistita nell’avere assistito quale medico di turno nella Divisione di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio di Modica la gestante Francesca Caia con negligenza ed imperizia, ritardando oltre ogni limite l’estrazione del feto mediante taglio cesareo malgrado il tracciato cardiotonico evidenziasse sufficienti indicazioni di sofferenza fetale e dopo avere praticato in maniera maldestra e senza esito.
I periti, anche quelli dell’accusa, in precedenza, avevano sostenuto che il dottor Sipione non aveva nessuna colpa, mentre il consulente di parte, il professore Antonio Luciano dell’Università di Palermo, era stato di diversa opinione.
Nella precedente udienza, dopo che il pubblico ministero, Veronica Di Grandi, aveva concluso la requisitoria chiedendo la condanna per l’imputato, il giudice aveva riconvocato il consulente tecnico d’ufficio, il professore Paolo Scollo del “Cannizzaro” di Catania, al quale era stato conferito incarico per verificare tutto il percorso medico della parte offesa al fine di accertare se ci fu negligenza ed imperizia da parte del ginecologo.
Scollo ha dovuto spiegare se riteneva condivisibile quanto riferito dai periti del piemme secondo i quali Francesca Caia subì durante il parto un distacco di secondo grado o se questo sia da ricondurre ad un distacco di terzo grado come ritenuto dal perito di parte civile, Antonio Luciano. La pena è stata interamente condonata. Il magistrato ha condannato Antonio Sipione e l’ex Ausl 7 di Ragusa al risarcimento danni da quantificare in separata sede e al versamento di una provvisionale in favore dei due coniugi sciclitani, costituiti in giudizio attraverso l’avv. Fabio Lucifora, di 200 mila euro, oltre al pagamento delle spese di lite sostenute dalle parti offese liquidate in tremila euro. Il Giudice Monocratico ha, anche, trasmesso gli atti alla Procura per l’ipotesi di falsa testimonianza nei confronti di una testimone, Concetta Terranova.
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