di Redazione
Consegnati i lavori di consolidamento della chiesa della Consolazione ad opera del Dipartimento della protezione civile di Ragusa. L’importo dell’opera è di 530 mila euro. I progettisti sono l’ing. Basilio Di Natale, di Messina, l’arch. Vincenzo Giavatto, di Scicli, e il geom. Paolo Grimaldi, di Caronia. Il termine di esecuzione dei lavori è di 365 giorni.
Era presente il delegato del parroco, e presidente dell’arciconfraternita di Santa Maria La Nova, Giacinto Arrabito, che ha consegnato alla ditta appaltatrice le chiavi della chiesa.
L’intervento prevede di risolvere il problema del cedimento dell’abside e della navata destra. Le indagini conoscitive relative al terreno su cui è costruito l’edificio di culto hanno intercettato infatti delle zone vuote alla base dei pavimenti e il distacco dalle volte di alcune parti del tetto. Diverse le lesioni che attraversano il corpo della fabbrica.
A fare scattare l’allarme erano state le indagini geognostiche effettuate per definire il progetto di consolidamento da attuare con i finanziamenti della legge regionale 433/91. La pratica è passata dal Genio Civile alla competenza del dipartimento della protezione civile di Ragusa il 26 ottobre del 2003. Diverse lesioni attraversano il corpo della fabbrica, una particolarmente profonda attraversa trasversalmente la volta della navata centrale, mentre un’altra lesione si trova sul lato destro della prima campata, nel punto in cui si divide l’ordine superiore da quello inferiore. La maggior parte delle lesioni dell’immobile sono localizzate sul lato destro della chiesa, prospiciente il torrente coperto di Santa Maria La Nova, perché le sollecitazioni sismiche, nel corso degli anni, sono state assorbite dal terrapieno a cui la chiesa è addossata e dal muro esterno che ad esso è collegato e che delimita il sagrato.
La chiesa è chiusa da qualche decennio, per via dell’inagibilità della stessa. E dire che custodisce alcuni tesori, fra cui il gruppo di cartapesta conosciuto come “Giudei della Consolazione”, tra le icone sacre più popolari della città soprattutto nelle generazioni scorse. Nella primavera del 2007 è stato possibile ammirare l’ingresso della chiesa in occasione delle Giornate di Primavera organizzate dal Fondo Ambiente Italiano lungo tutta la cava di Santa Maria La Nova. L’accesso era comunque impossibile per ragioni di protezione civile e per salvaguardare la pubblica incolumità.
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