Attualità
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05/02/2009 00:18

Consulte speciali a Scicli. D’amore, di morte e d’altre sciocchezze

di Redazione

Scicli – La consulta di Cava d’Aliga non decade. Nonostante i tre componenti più votati (Kurt Belluta, Saverio Iacono e Giovanna Aprile) si siano dimessi in seguito alla decisione della maggioranza di non votare come vicepresidente Kurt Belluta, che aveva fatto incetta di voti.

Il sindaco di Scicli Giovanni Venticinque, che è presidente di diritto della Consulta speciale, ha integrato i tre dimissionari con il primo e unico non eletto, Piero Sacco.

Il sindaco ha spiegato che “l’ Amministrazione ha già acquisito negli anni precedenti il parere del Segretario Generale in merito alla validità delle sedute aventi un numero di seggi inferiori a quelli previsti. L’esito del parere è stato quello di convalidare quelle Consulte o Consigli Comunali che raggiungano almeno il numero di metà più uno rispetto quello che è stato stabilito per ogni istituzione.  In questo caso, essendo 7 i consiglieri previsti, 5 quelli rimasti oggi in carica, ne consegue che la sopra citata legge viene rispettata e che pertanto la Consulta di Cava d’Aliga –Bruca è dichiarata legale. Non ci saranno pertanto nuove elezione come si poteva, in un primo tempo, temere”.

Ma alla Consulta propriamente detta si affianca ora un “movimento spontaneo cavadalgese”, capitanato da uno dei tre dimissionari, Saverio Iacono, che ha convocato una propria riunione, con tanto di ordine del giorno.

“Mercoledì 11 febbraio presso il centro incontro di via Tolstoj a Cava d’Aliga, si terrà un  incontro con tutti i cittadini di Cava d’Aliga, per discutere di raccolta rifiuti e differenziata, pulizia delle strade e delle spiagge, sistemazione strade e viabilità”, recita un comunicato di uno degli aventiniani.

Cava d’Aliga rivive le stesse polemiche che nel corso degli ultimi anni hanno lacerato Donnalucata, sino al punto che pochissimi sono andati a votare per il rinnovo della Consulta, meno del 20% degli aventi diritto, sotto il limite minimo previsto dallo statuto comunale.

Le lacerazioni interne alle comunità delle borgate sono più forti della volontà di rappresentare le borgate stesse. Solo Sampieri, al momento, è riuscita a dare una volontà unitaria di rappresentanza alle proprie istanze, mentre Cava d’Aliga ha una consulta azzoppata dalle dimissioni dei tre componenti che da soli hanno raccolto più di metà dei propri voti e Donnalucata, che è poi la maggiore borgata sciclitana, è addirittura, e questo è un fatto paradossale, priva di consulta.

Forse è l’istituto stesso delle Consulte speciali a essere fallito. Incapaci di dare risposte concrete, si sono risolte spesso in assemblee fatte di raccomandazioni agli amministratori, meno incisive dello stesso consiglio comunale.