Blocco totale e chiusura delle scuole saranno prorogati
di Redazione

Roma – 19 marzo, onomastico per Giuseppe Conte, che festeggia suo padre. “I provvedimenti che abbiamo preso, sia quello che ha chiuso molto delle attività aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza”, annuncia il Premier.
Tutti avevano capito che le date del 25 marzo per la chiusura delle attività commerciali (prevista dal dpcm dell’11 marzo) e quella del 3 aprile per la chiusura delle scuole (prevista a partire dal 4 marzo scorso) erano troppo ottimistiche rispetto all’applicazione delle restrizioni per contenere il contagio da coronavirus.
Uno scenario che sembra essere necessario, dal momento che i segnali che arrivano dalla curva dei contagi va proprio in quella direzione: nel prossimo fine settimana ci si aspetta che il contenimento possa dare dei risultati concreti su quei bollettini diramati dalla protezione civile che sembrano sempre di più bollettini di guerra e che solo nella giornata di ieri hanno fatto registrare 435 morti, un numero che – in sole 24 ore – non si era mai visto neanche in Cina.
Il comitato tecnico-scientifico che aveva analizzato inizialmente questo scenario aveva parlato di un blocco inutile se non fosse stato di almeno 60 giorni.
Il che significherebbe rientrare tra i banchi di scuola all’inizio di maggio, con tutto ciò che consegue su promozioni, bocciature, sull’esame di maturità e anche sull’inizio dell’anno accademico nelle università, con le date dei test di ingresso e degli esami che sono tutte da rimodulare. In Cina, del resto, la chiusura delle scuole sta andando avanti anche ora che la fase acuta del contagio sembra essere alle spalle: non avrebbe senso, infatti, ai primi segnali positivi, tornare a condurre la vita di sempre. Il rischio di una ricaduta sarebbe troppo alto. E stupido da correre.
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