di Redazione

PALERMO, 2 APR Un piano per distribuire, anche in
forma elettronica o tramite app sui cellulari e non solo in
forma cartacea, buoni pasto per importi che varieranno in base
al numero dei componenti delle famiglie e in base al possesso di
un reddito o altre fonti di sostentamento. Somme che potrebbero
variare fra 60 e 110 euro a settimana per famiglia, per almeno
tre settimane, utilizzando esclusivamente i fondi già erogati
dallo Stato (5,1 milioni che già oggi sono entrati nelle casse
di Palazzo delle Aquile) e in attesa che la Regione trasferisca
gli annunciati 13 milioni. Questo il risultato della riunione
che si è svolta ieri sera a Palermo tra il Sindaco Leoluca
Orlando, l’assessore Giuseppe Mattina, il Ragioniere Generale,
il Capo di Gabinetto e l’ufficio del Webmaster per definire i
dettagli della procedura e degli strumenti da utilizzare e per
fare una stima dei fondi che potranno essere erogati.
Il bacino potenziale di beneficiari è stato stimato in circa
12.000 famiglie, pari a poco più di 40.000 cittadini residenti.
In poche ore infatti l’ufficio del Webmaster del Comune ha
analizzato le oltre 15.000 domande pervenute, eliminando
doppioni e non residenti. Adesso tutti riceveranno via email o
tramite comunicazione telefonica, l’invito a fornire ulteriori
informazioni e dettagli. Il provvedimento della protezione
civile nazionale prevede infatti che sia data priorità alle
famiglie del tutto prive di una fonte di sostentamento e quindi
il Comune ha bisogno di acquisire da ciascuno una
autodichiarazione, anche telematica, sul reddito e altri
contributi. Si dovrà inoltre valutare la posizione delle circa
1.500 famiglie che hanno fatto la domanda e risultano
contemporaneamente beneficiarie del Reddito di cittadinanza. Non
saranno escluse a priori, ma si dovrà valutare caso per caso lo
stato di reale necessità. “E’ un piano di emergenza spiega il
sindaco che servirà ad affrontare per almeno tre settimane il
bisogno alimentare di tante famiglie. Non escludiamo, se
dovessero arrivare altre risorse o se ai successivi controlli
dovessero saltare alcune famiglie, che questo piano possa durare
più a lungo”.(ANSA).
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