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18/05/2014 23:24

Cristiano. Nel nome del padre Fabrizio Cristiano. De Andrè

Cristiano De Andrè nel capoluogo

di Redazione

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Cristiano De Andrè
Cristiano De Andrè

Ragusa – Era certamente uno degli ospiti più attesi. Una presenza delle più importanti quella di Cristiano De Andrè, venerdì mattina al teatro Tenda di Ragusa, per parlare ai giovani sì di sicurezza stradale, ma soprattutto di arte, a tutto tondo. Perché è proprio dall’arte e dalle manifestazioni artistiche che si può migliorare la qualità della vita e, perché no, imparare anche il rispetto delle regole.

“L’arte – ha detto il noto cantautore e polistrumentista genovese – è sempre un buon veicolo per riuscire a comunicare con i giovani, e non solo esteriormente ma anche dentro di noi, e quindi proprio attraverso l’arte e le sue varie forme è possibile ritrovare un’anima univoca che ci lega un po’ tutti. Purtroppo da troppi anni a questa parte ce l’hanno tolta, ed è importante che si possano creare tutte le occasioni possibili per cercare di riappropriarcene”.

Altro musicista, di calibro internazionale, che ha lanciato il proprio messaggio dal palco del teatro Tenda, è stato il sassofonista vittoriese Francesco Cafiso: “Quando mi hanno chiamato – ha detto Cafiso – ho scelto subito di sposare questa iniziativa. Ho voluto portare la mia testimonianza, parlando di me e della mia vita. E’ chiaro che sono stato molto fortunato, perché la musica, che è stata sempre la mia più grande passione e che vivo sempre con grande gioia e divertimento, può salvare la vita, e di conseguenza mi ha sempre portato lontano da tutti quei pericoli che invece può riservare la vita di un ragazzo”.

Particolarmente soddisfatto il dirigente della Polstrada di Ragusa, Gaetano Di Mauro, nella veste di padrone di casa. “Devo ringraziare davvero tutti, a partire dai dirigenti scolastici – ha detto – per venire qui c’è anche chi si è autotassato. Speriamo che tutto questo contribuisca a creare una nuova coscienza e che magari possa esser l’inizio di un progetto che possa durare avanti negli anni. C’è una coscienza maggiore da parte dei giovani, si dice che i ragazzi sono quelli che non rispettano le regole, ma andando a vedere le statistiche sono quelli tra i 30 ai 40 anni a commettere più infrazioni”.

Il sindaco di Ragusa Federico Piccitto ha spiegato che “l’amministrazione comunale non poteva non dare il proprio sostegno di questa encomiabile attività di educazione stradale. L’attività di prevenzione, rivolta soprattutto agli studenti delle scuole, incentrata sulla sicurezza stradale, è fondamentale per far sì che diminuiscano sempre più gli incidenti stradali che vedono coinvolti prevalentemente tanti giovani”.