E’ più bassa e assottigliata
di Redazione
Scicli – La notizia corre su Facebook, rimbalzando da un profilo all’altro: la ciminiera della Fornace Penna di contrada Pisciotto sarebbe crollata, ieri pomeriggio, in seguito alla violenta pioggia.
La ciminiera non è crollata. Di certo si è assottigliata, riducendo la propria altezza e consistenza sotto i colpi della pioggia battente, e a tratti anche della grandine, che ha funestato la domenica novembrina, la prima in cui il termometro ha raggiunto, in orario diurno, i dieci gradi centigradi.
Purtroppo, la notizia del crollo della ciminiera, e della fabbrica, è solo rinviata, almeno fino a quando la Sovrintendenza di Ragusa non farà una perizia in danno dei proprietari, che non hanno dato seguito al vincolo monumentale che grava sulla testimonianza di archeologia industriale. Vero è che la Regione potrebbe stanziare una somma in bilancio per la messa in sicurezza del manufatto e agire in sostituzione degli eredi, addebitando loro gli oneri dell’intervento che avrebbero dovuto porre in essere.
Fra una proprietà che fino a tredici anni fa proponeva un albergo al posto della fabbrica, e l’ente di tutela che nicchia e ignora il “caso Pisciotto”, c’è di mezzo la pioggia, il vento, il sole, che giorno dopo giorno radono al suolo la basilica laica in riva al mare, progettata, con genio creativo, dall’ingegnere Ignazio Emmolo.
Cosa serve? Una ordinanza cogente della Sovrintendenza, che imponga ai privati un intervento di messa in sicurezza. In caso di loro inerzia, chiedere alla Regione un finanziamento per intervenire in danno e in sostituzione, addebitando ai proprietari il costo dell’azione sostitutiva.
Cose scritte e riscritte nel corso degli ultimi anni. In attesa che un colpo di vento porti via tutto.
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