Palermo - Scienza medica e determinazione. Sono queste le parole chiave di una nascita ''miracolosa'', avvenuta ieri al reparto di Ginecologia e Ostetricia dell'Arnas Civico di Palermo.
Una quarantacinquenne trapanese con sclerosi multipla ha dato alla luce ieri la piccola Vittoria, una bimba sana, robusta e nata a termine. A darne é il dottor Antonio Maiorana, ginecologo e direttore del reparto dove si é nata la piccola.
''Questo parto possiamo definirlo un evento. La mamma over 40, con una patologia molto importante, quale la sclerosi multipla, non solo non si é arresa, ma é riuscita a partorire naturalmente una bimba di 3620 grammi, che gode di ottima salute'', dice.
''La nascita della piccola Vittoria", prosegue il dottore Maiorana parlando con il magazine 'A tutta mamma', "é una breccia di speranza. Oggi la maternità é un traguardo possibile anche per chi é affetto da patologie croniche importanti. Occorrono prudenza, affidamento ai medici e approccio multidisciplinare. La mia paziente é stata monitorata costantemente durante i nove mesi, con controlli extra rispetto a quelli previsti dal piano ginecologico tradizionale".
"Abbiamo seguito la signora, in tandem con il neurologo e con altri specialisti, calibrando le terapie, verificando costantemente sia le condizioni di salute della mamma, che quelle della piccola in grembo. Una gravidanza sí ad alto rischio per età materna e per la patologia della gestante, ma che é andata bene, arrivando a un parto naturale a oltre 39 settimane di gestazione. Non é finita, la neo-mamma sta allattando al seno la sua piccola. Anche questo importante traguardo é oggi possibile grazie alle nuove terapie, che consentono alle donne affette da sm di potere essere curate in gravidanza e durante l'allattamento, senza che i farmaci impattino negativamente sul loro bambino'', spiega il medico.
''Quando mi é stata diagnostica la sclerosi multipla avevo appena 26 anni. Un mattone sulla testa, all'inizio, ma poi la consapevolezza che dovevo rabbonire la malattia, farmela amica. Ero sposata da poco e per dieci anni non ho pensato alla maternità. Volevo completare gli studi, affermarmi nel mio lavoro di insegnante. Sotto sotto c'era il grande timore della mia malattia: potevo sostenere una gravidanza? Avrei partorito un figlio sano?", dice la neo mamma.