La sfida su TikTok, le urla della madre e la corsa in ospedale
di Redazione

Palermo – Palermo da due giorni versa lacrime per la piccola Antonella Sicomero, morta ad appena 10 anni per una sfida estrema, il “Black out challenge”, una prova di soffocamento sui social, a quanto pare su TikTok. Disperati i familiari che raccontano le ultime drammatiche ore di vita della piccola.
“Chiamavano disperatamente il 118 ma attaccavano la segreteria, il tempo era troppo poco. Abbiamo deciso di portare noi, con i genitori, mia nipote in ospedale”, racconta lo zio.
La tragedia si è consumata mercoledì sera in vicolo Schiavuzzo, la strada che da piazza Rivoluzione porta alla Magione. L’allarme eÌ€ partito quando la sorellina piuÌ€ piccola di Antonella l’ha trovata in bagno priva di sensi e ha avvisato i genitori. Momenti terribili anche per i vicini che raccontano quelle scene di dolore. “Siamo corsi tutti in strada, sentivamo delle urla terribili. La mamma gridava che la sua bambina era morta”.
Sulla morte di Antonella Sicomero ci sono due inchieste aperte dalla Procura ordinaria diretta da Francesco Lo Voi e da quella dei minorenni guidata da Massimo Russo, che ha formulato l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio.
La procura ha disposto l’autopsia sul corpo della piccola.
Per fare luce su quanto successo nell’abitazione sarà importante l’analisi del suo cellulare. La bambina aveva diversi profili su FB e TikTok e nel telefonino potrebbe essere stato registrato il video degli ultimi momenti della sua vita che sarebbe poi dovuto finire sul social come prova della partecipazione alla sfida. La polizia dovrà stabilire se qualcuno ha contattato la bimba per coinvolgerla nel folle gioco. Intanto si indaga a carico di ignoti per istigazione al suicidio.
Quattro bambini vivranno, grazie a lei. «Abbiamo scelto di dire sì alla donazione degli organi perché nostra figlia avrebbe detto “sì, fatelo”. Era una bambina generosa. E visto che non potevamo averla più con noi, abbiamo ritenuto giusto aiutare altri bambini». Hanno detto così il papà e la moglie, incinta al nono mese, ai medici dell’ospedale.
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