Lunedì l'autopsista incaricato dalla Procura di procedere all'esame del Dna dal cadavere di Edoardo Miceli si recherà all'obitorio
di Redazione


Scicli – Lunedì l’autopsista incaricato dalla Procura di procedere all’esame del Dna dal cadavere di Edoardo Miceli si recherà all’obitorio del cimitero di Scicli per effettuare il prelievo del molare dal corpo del 26enne e dare così identità certa al defunto.
Solo allora si potrà procedere alla restituzione della salma di Edoardo Miceli alla famiglia per la celebrazione dei funerali. Edoardo è rimasto vittima di un violento incidente stradale sabato 3 maggio alle 16:30 lungo la circonvallazione di Donnalucata, in contrada Timperosse. La sua Peugeot 208 ha sbandato due volte andando nella corsia opposta e scontrandosi di sguincio con una Fiat 500 alla cui guida era C.P., una ventitreenne di Scicli, ferita in maniera non grave. L’auto di Edoardo è rovinata tra un guardrail e un fossato e ha preso fuoco. Edoardo è morto carbonizzato.
Per quanto l’auto fosse di sua proprietà, e sia chiaro che alla guida del veicolo vi fosse Edoardo, il sostituto procuratore della Repubblica di Ragusa Monica Monego ha chiesto, secondo prassi di legge, che sia effettuata la prova del Dna per accertare in maniera definitiva che la vittima del mortale sia Miceli. I resti del giovane ventiseienne, operaio al mercato ortofrutticolo di contrada Spinello a Donnalucata, non permettono il riconoscimento. Per tale ragione il medico che sarà incaricato dalla procura della Repubblica ha un’unica strada, quella dell’estrazione del Dna da una mola del cadavere.
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