Rovigo - Fleximan. È stato denunciato dai Carabinieri di Adria e dal Nucleo operativo radiomobile, il presunto responsabile di alcuni danneggiamenti ad apparecchi autovelox in provincia di Rovigo, noto anche con il soprannome di «Fleximan». Si tratta di Enrico Mantoan, 42 anni, persona già nota alle forze dell'ordine, residente in Polesine ma nato a Padova. La sua casa è stata perquisita e sono stati sequestrati elementi necessari e finalizzati all'indagine. Nei suoi confronti sono ipotizzati i reati di danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio. Lo comunica il Procuratore della Repubblica di Rovigo, dott.ssa Manuela Fasolato.
News Correlate
Sono cinque gli episodi che vengono attribuiti all'indagato, in provincia di Rovigo: due danneggiamenti a Bosaro il 19 maggio e il 19 luglio dello scorso anno; a Corbola e a Taglio di Po alla vigilia di Natale; infine a Rosolina, il 3 gennaio scorso, lungo la Statale 309 Romea. Il modus operandi è sempre lo stesso: un taglio netto con il flessibile del palo che sorregge l'apparecchiatura.
Le indagini sono state delegate ai Carabinieri di Adria, NOR, che hanno eseguito accertamenti sui luoghi e varchi, nonché altre investigazioni di natura tecnica, riscontri su tabulati e celle, perquisizione e sequestri, acquisizioni denunce-querele e altra attività di indagine. A seguito degli esiti di indagine la Procura della Repubblica di Rovigo ha avviato accertamento tecnico con le garanzie della difesa sul contenuto di quanto rinvenuto in sede di perquisizione e sottoposto a sequestro in relazione ai fatti reato ipotizzati.
La Procura di Rovigo ha avviato un accertamento tecnico con le garanzie della difesa sul contenuto di quanto è stato rinvenuto nella perquisizione e sottoposto a sequestro. Non è certo, anzi è poco probabile, che l'indagato possa essere responsabile di tutti i danneggiamenti - una quindicina in tutto - firmati da «Fleximan» in circa un anno. Sono altre tre in Veneto, le Procure che hanno avviato gli accertamenti su attentati a pali degli autovelox, e sono Belluno, Padova e Treviso. La modalità dei vandalismi è la stessa: il palo che sorregge la telecamera viene segato alla base con la mola elettrica - il 'flex' - e abbandonato a terra. In qualche episodio l'autore ha lasciato anche un volantino di «rivendicazione». Atti che hanno suscitato sdegno negli amministratori locali, ma anche sostegno in rete da automobilisti allergici ai limiti; il Procuratore di Treviso, Marco Martani, ha messo in guardia da certe solidarietà, che potrebbero configurare anche una denuncia per apologia di reato. I 'vendicatori' dell'autovelox hanno sconfinato anche in Lombardia, dove il palo è stato trovato abbattuto e buttato in una scarpata in provincia di Bergamo, sulla statale 42 ad Albano Sant'Alessandro. In Piemonte invece è stato preso e denunciato l'emulo locale del sabotatore veneto, un 50enne che avrebbe sradicato, nella notte tra l'11 e il 12 novembre scorso, due colonnine per il rilevamento della velocità lungo la strada statale 337 della Val Vigezzo, nel comune di Druogno.