Messina - “È morta da sola: non l’abbiamo più vista da venerdì mattina”. Anna Puliafito, affetta da Covid-19, aveva atteso tutto il giorno per essere ricoverata in Rianimazione all’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto . Quando dopo ben 18 ore l’hanno accolta era troppo tardi: a nulla è valso il trasferimento, intubata, a Messina, dove ieri pomeriggio Anna si è spenta. A 81 anni.
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Il 18 novembre, pochi giorni dopo il contagio, le condizioni di salute erano già critiche: “Il 118 si è rifiutato di intervenire, dicendo che quello che potevano fare loro era esattamente quello che potevamo fare a casa - denuncia il nipote, Giulio Piazza racconta -. E’ arrivata l’Usca a domicilio, hanno confermato che la situazione era critica e hanno cominciato la terapia di cortisone. Due giorni dopo la situazione si è ulteriormente aggravata”.
Il 20 novembre, chiamati alle 7 di mattina, “per la seconda volta si sono rifiutati di intervenire”, continua il nipote. Ma torna l’Usca, che conferma l’urgenza del ricovero. Si faranno le 18.30 di sera prima che il Cutroni Zodda dia l’ok: ore e ore trascorse dalla vittima nella sala del pronto soccorso prima del trasferimento, il giorno seguente, al Papardo di Messina, dov’è morta 5 giorni dopo. La famiglia adesso annuncia un'azione legale: "Quello che è successo a noi non deve succedere a nessun altro".