Da sola in strada, accanto alla mamma colta da infarto: “Ho aspettato 50 minuti”
di Redazione

Maria Grazia Gentile, 68 anni, si è accasciata a terra colpita da infarto. E lì è rimasta, in strada, tra le braccia della figlia che l’ha vista spegnersi in attesa di un’ambulanza arrivata troppo tardi. E’ successo l’altroieri a Noci, nel Barese. “I soccorsi sono arrivati 50 minuti dopo la chiamata, e senza un medico – denuncia oggi la figlia Anna alla Stampa -. Sono rimasta seduta con mia madre morta tra le gambe, continuando a riscaldarla, nell’attesa di un’ambulanza che non arrivava mai”.
“Le linee del 118 erano sempre occupate o non rispondeva nessuno ” per l’emergenza Covid. Il Coronavirus dunque, per quanto indirettamente, è responsabile anche di queste fini. “All’ennesima chiamata, il 118 ha risposto che non c’erano mezzi disponibili– continua la figlia -, e intanto mia mamma era sempre più pallida”. Con un sistema sanitario pubblico differente, la donna si sarebbe potuta salvare: “Non è stato un infarto fulminante, si è concentrati sul Covid ma si muore anche di altro”. Le è rimasta accanto, da sola, “fino all’ultimo respiro”. Quando finalmente si sono presentati tre infermieri “erano amareggiati, hanno spiegato che non ci sono mezzi né personale sufficiente, che questa è una sconfitta anche per loro”. Ma è davvero solo un problema di emergenza Covid?
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