Per l'accusa è stato un assassinio pianificato, oggi il killer in videoconferenza dal carcere
di Redazione

Palermo – Il pubblico ministero respinge la confessione di Salvatore Baglione, che ha parlato di “raptus di gelosia”: il sostituto procuratore Federica Paiola non crede al marito che sostiene di avere ucciso Piera Napoli, domenica mattina, in un impeto di rabbia improvviso. Al contrario, gli contesta l’aggravante della premeditazione: l’uomo, dipendente di una ditta di trasporto carni, aveva portato a casa un coltello da lavoro con cui ha ucciso la moglie mentre era in bagno, con i figli dentro casa.
“Questo mi ammazza”, aveva del resto confidato più volte la vittima alle amiche: solo due settimane fa la telefonata al numero di emergenza e l’intervento della polizia, al culmine dell’ennesima lite. Oggi, verrà affidato l’incarico al medico legale per l’autopsia ed è prevista l’udienza di convalida del fermo davanti al gip, che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di misura cautelare e interrogare il reo confesso: risponderà alle domande in videoconferenza dal carcere di Pagliarelli, dove al momento è detenuto ancora con l’accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi e crudeltà.
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