Scicli - Il bambino è stato per diversi giorni con braccio e la gamba spezzati, in attesa che la madre, una donna del nisseno che da qualche tempo si era trasferita a Scicli, si decidesse a chiamare il 118. E lo ha fatto solo il 4 di febbraio. La donna è residente a cento chilometri da Scicli col proprio figlio, il piccolo non è stato rinocosciuto dal padre, uno sciclitano di 39 anni, che ha spezzato gli arti al bambino in due diversi momenti di rabbia.
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Emergono particolari terribili dalla vicenda dell'arresto dell'uomo di 39 anni di Scicli, accusato di violenza nei confronti del figlio naturale di 5 anni. Una personalità disturbata quella dell'uomo che ha un altro figlio, da un altra donna, quest'ultimo adolescente. Due diverse unioni, due bambini, il secondo dei quali non riconosciuto come figlio.
A quanto pare la donna era ospite dell'uomo da poco tempo e si era trasferita a Scicli per ricongiungersi col padre naturale del piccolo. Nei giorni precedenti il 4 febbraio il 39enne aveva scatenato la propria rabbia contro il bambino, il suo secondogenito, avuto da questa seconda unione con una donna. Il padre è un amante dei selfie ossessivi compulsivi sui social, conosciuto per l'abitudine di trascorrere le giornate al telefono, per strada, nell'atto di gridare in maniera disperata con interlocutori vari.
Stamani la testimonianza dei soccorritori a “Mattino 4”, il programma Mediaset condotto da Federica Panicucci e Roberto Poletti su Rete Quattro. La richiesta dei soccorsi il 4 febbraio. Ad allertare il 118 la madre preoccupata delle condizioni del figlioletto. Federica Panicucci ha chiesto all’operatore sanitario in collegamento, insieme alla collega, di descrivere la scena dei soccorsi: “Sono ancora scosso – ha narrato il soccorritore -, una scena raccapricciante davanti a me. Siamo stati chiamati dalla centrale operativa del 118 a intervenire per un bimbo ferito per essere cascato dal letto. Siamo andati immediatamente sul posto. Appena arrivati abbiamo capito che la situazione era ben più grave. Il bimbo era pieno di lividi, in uno stato pietoso. Aveva degli ematomi agli occhi, il braccino spezzato e la gamba penzolante a causa delle fratture riportate, così come confermato dalle successive radiografie”.
L’operatrice del 118 in collegamento con Panicucci e Poletti ha proseguito il racconto: “Era seduto, molto spaventato, non diceva nulla e teneva gli occhi bassi. Abbiamo notato che aveva una mano gonfia. Appena la mamma lo ha preso in braccio il piccolo ha iniziato a gridare e scalciare per il forte dolore”.
Il soccorritore prosegue la sua testimonianza: “Il bimbo presentava ripetute ecchimosi sul corpicino, conseguenza probabilmente di una grave situazione prolungatasi nel tempo. Alla versione della mamma non abbiamo creduto; sembrava che volesse nascondere qualcosa. Era palese che quelle ferite fossero riconducibile ad altro rispetto alla versione da lei raccontata”. Alla domanda di Panicucci su cosa abbia spinto la mamma del bimbo a chiamare improvvisamente il 118, nonostante le ferite risalissero a giorni prima, l’operatore sanitario ha risposto che evidentemente la situazione ormai fosse “degenerata”.
“Forse – conclude il soccorritore – avrà avuto un rimorso di coscienza”. IL VIDEORACCONTO A MATTINO 4: