Cronaca
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10/10/2023 14:02

Venti di guerra, la portaerei Gerald R. Ford nel canale di Sicilia

Il gruppo d'attacco della portaerei USS Gerald R. Ford, con un totale tra i 5mila e i 6mila militari a bordo delle navi, oggi arriverà nel Mediterraneo orientale

di Redazione

Venti di guerra, la portaerei Gerald R
Venti di guerra, la portaerei Gerald R

Passa dal canale di Sicilia per dirigersi verso il Mediterraneo orientale. Il gruppo d’attacco della portaerei USS Gerald R. Ford, con un totale tra i 5mila e i 6mila militari a bordo delle navi, oggi arriverà nel Mediterraneo orientale, dopo che ieri i siti di monitoraggio marittimo davano la flotta a largo delle coste orientali italiane. 

Il Pentagono sta «aumentando drasticamente» il suo sostegno militare a Israele dopo l’attacco di Hamas che ha provocato 900 morti e decine di ostaggi, tra i quali diversi cittadini americani. «Noi rimaniamo in costante, continuo contatto con la nostra controparte in Israele per determinare e quindi rispondere alle loro richieste più urgenti», ha detto un funzionario della Difesa, spiegando che queste comprendono «munizioni di vario tipo e altro equipaggiamento».

Dal Pentagono si spiega che da una parte si sta sollecitando «l’industria bellica Usa a velocizzare la consegna di equipaggiamento militare» e dall’altra si sta «valutando quale tipo di munizioni e equipaggiamento sono negli arsenali Usa che possano essere velocemente disponibili per Israele». 

Il Pentagono prevede anche che nei prossimi giorni il dispiegamento nella regione di F35 e F15. «Al momento il focus è portare i posizione gli asset che sono stati impegnati in modo da fornire le più ampie opzioni ai comandi nazionali», spiega un altro funzionario della Difesa Usa. Anche se le capacità di intelligence del gruppo di attacco potranno essere d’aiuto ad Israele per individuare gli obiettivi da attaccare a Gaza, il suo dispiegamento è teso principalmente come monito contro le organizzazioni militari sostenute dall’Iran, prima di tutto Hezbollah.

Le preoccupazione è che Hezbollah «prenda una decisione sbagliata e scelga di aprire un secondo fronte del conflitto», spiegano le fonti del Pentagono, sottolineando che «questa è una delle principali ragioni per cui stiamo aumentando così velocemente la nostra presenza marittima nell’est del Mediterraneo».