I familiari valutano azioni legali contro i medici del Pte di Pachino
di Redazione

Pachino – Stefania Sipione (foto) è deceduta domenica scorsa, 11 luglio, poche ore dopo essere stata dimessa dal Pte di Pachino dove si era recata per alcune dolorose fitte al petto. Un evento inedito per la donna, supervisore di un network di integratori alimentari, che secondo i familiari non avrebbe mai sofferto di problemi cardiaci o respiratori. Tornata a casa s’è sdraiata sul divano ma fitte e malesseri peggioravano a vista d’occhio, tanto che i suoi cari sono tornati a rivolgersi immediatamente ai sanitari.
L’ambulanza del 118 l’ha portata al pronto soccorso dell’ospedale Di Maria di Avola, a più di 20 chilometri di distanza. Troppo tardi, perché il cuore reggesse ancora. I funerali sono già stati celebrati ma i parenti intendono andare a fondo della vicenda: secondo loro, se fossero stati eseguiti degli accertamenti più capillari, Stefania avrebbe potuto salvarsi e stanno valutando azioni legali. Tanti i messaggi di cordoglio comparsi sul profilo Facebook della vittima. Il suo ultimo post, il primo luglio: “Chi rinuncia ai propri sogni è destinato a morire – scriveva -, io ho deciso di sognare senza arrendermi”.
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