Cultura Ragusa

Caravaggio, danno di immagine? Comune indice simposio, Sgarbi: Non è lui

Sgarbi: "La mano di Caravaggio è come un sarto, come un cuoco". E nell'opera esposta a Ragusa "non c'è la sua mano"



Ragusa - Mai tema culturale fu più dibattuto a Ragusa. La mostra con il “San Giovanni dormiente” alla chiesa della Badia, a Ragusa Superiore, scatena reazioni a tutti i livelli.
Fu Caravaggio a dipingere il quadro proveniente da una collezione privata maltese e oggi esposto a Ragusa (dopo una precedente mostra a Camaiore)?

Le opposizioni
Partiamo dalle opposizioni al sindaco: "I capigruppo di opposizione in consiglio, Sergio Firrincieli per il Movimento Cinque Stelle, Mario Chiavola per il Pd, Gianni Iurato per Ragusa Prossima e Giorgio Mirabella per Insieme, hanno presentato una richiesta al presidente del Consiglio comunale Fabrizio Ilardo, sul caso Caravaggio.
“Chiediamo – scrivono Firrincieli, Chiavola, Iurato e Mirabella nella nota trasmessa questa mattina – che sia convocata d’urgenza una riunione della conferenza dei capigruppo con l’invito al sindaco Peppe Cassì e agli assessori Francesco Barone e Clorinda Arezzo a riferire sulla questione Caravaggio”.
I quattro capigruppo, infatti, sostengono che numerose, in queste ore, sono state le voci discordanti emerse sulla mostra in questione ed è necessario che si possa avere un quadro chiaro della situazione a tutela dell’immagine del Comune di Ragusa e dell’intera città".
Già, un quadro chiaro, mai lapsus fu più freudiano. 

Gli organizzatori della mostra: Faremo simposio il 3 giugno
Rispondono gli organizzatori della mostra (costata appena 6 mila euro in servizi al Comune), con un simposio indetto per il 3 giugno. Né una conferenza stampa, né un convegno. A Ragusa si fanno simposi su Caravaggio.
Ecco la nota che riportiamo integralmente:
“Un simposio con gli esperti sull’arte di Michelangelo Merisi e per discutere del quadro “San Giovanni giacente”, attribuito da documenti certi e studi scientifici a Caravaggio, opera centrale della mostra “Caravaggio – ultimo approdo” in corso di svolgimento alla chiesa della Badia di Ragusa. Mentre la mostra celebra già i primi 1000 ingressi, il prossimo 3 giugno alle ore 11, presso l’aula magna del Centro Commerciale Culturale, si svolgerà il simposio che sarà aperto a critici, storici, esperti d’arte e giornalisti e che servirà ad illustrare tutti i dettagli riguardanti la campagna diagnostica operata sul dipinto e le evidenze documentali. Interverranno i rappresentanti della produzione e della proprietà del dipinto, lo storico dell’arte Pierluigi Carofano e curatore della mostra, la restauratrice e storica dell’arte Roberta Lapucci, fisico diagnostico di opere d’arte Teobaldo Pasquali, il dr. Francesco Moretti membro del comitato organizzativo della mostra e il chimico Leonardo Borgioli, tutti noti professionisti nel campo della storia dell’arte e del restauro. Il catalogo della mostra, in fase di stesura avanzata, contiene i contenuti di vari studiosi, tra cui quello della storica dell’arte professoressa Mina Gregori, accademica dei Lincei e la più nota esperta italiana dell’arte di Caravaggio.
La mostra, promossa da Happee Place e Mediatica con il patrocinio del Comune di Ragusa, del Libero Consorzio Comunale e dell’Opera Pia Schininà, oltre al quadro “San Giovanni Battista giacente”, presenta altre quattro opere di importanti autori che si rifanno all’arte cavaraggesca. Si tratta delle opere “Predica di San Giovani Battista” di Domenico Piola, “San Giovanni Battista battezza Cristo nel fiume Giordano” di Luigi Garzi, “San Giovanni Battista predica alle folle di Giovanni Odazzi, “Sacra Famiglia e san Giovannino” di Francesco Rustici. Visitatori e turisti estasiati per la mostra che potrà essere fruita fino al 15 ottobre 2022”.

Il sindaco di Ragusa Cassì: Perchè Sgarbi si sveglia solo ora?
Intanto, il sindaco di Ragusa Peppe Cassì rincara la dose, accusando, velatamente, Vittorio Sgarbi, di essersi svegliato solo ora negando l’attribuzione del quadro a Michelangelo Merisi, quando in passato si era mantenuto sul crinale della diplomazia: “A oltre 400 anni dalla morte l’arte di Caravaggio è ancora capace di emozionare e far discutere. Ragusa, con la mostra alla Chiesa della Badia che accoglie il “San Giovanni Battista giacente” viene coinvolta in questo confronto che, appassionando i maggiori esperti del pittore lombardo, non può che far crescere la conoscenza che abbiamo dell’artista.
È di questi giorni, infatti, il dibattito sull’autenticità dell’opera, che vede contrapporsi pareri illustri. Non c’è dubbio che, prima di accogliere la tela, il Comune abbia ricevuto ampie rassicurazioni: come afferma lo storico dell'arte Pierluigi Carofano, curatore della mostra ragusana, “il San Giovanni Battista giacente esposto a Ragusa è ricordato come opera certa di Caravaggio negli inventari Medicei a partire dal 1641 e fino al '700, inoltre le dimensioni e l'iconografia corrispondono. La massima studiosa vivente di Caravaggio, ovvero Mina Gregori, ne ha confermato l'attribuzione in una scheda a suo nome in occasione di un'importante e recente mostra in Giappone, dove l'opera è stata esposta come di Caravaggio".
In un articolo apparso su Il Giornale del 5 dicembre scorso questa lettura del prof. Garofano è stata definita “certamente interessante” da Vittorio Sgarbi, il quale oggi si mostra invece per la prima volta certo della non autenticità dell’opera, a conferma di come la critica artistica sia materia viva e in costante evoluzione.
Potete trovare l’articolo qui
Il prossimo 3 giugno, alle ore 11.00, nel corso di un incontro aperto a tutti che si terrà al Centro Commerciale Culturale, il curatore della mostra affiancato da altri esperti e studiosi fornirà tutti i dati ed i riscontri di cui è in possesso sulla storia del dipinto, per fare chiarezza sulla sua attribuzione, ed aiutare a comprendere un artista che da 400 anni non smette di far discutere di sé”.

Sgarbi: Non c'è la mano di Caravaggio. E' come un sarto, un cuoco, riconoscibile
“Visitatori e turisti estasiati per la mostra”, scrivono gli organizzatori nel loro comunicato. Fra quelli che non sono estasiati c’è il critico d’arte Vittorio Sgarbi, che in maniera tranchant qualche giorno fa si è espresso in una intervista a Video Mediterraneo, spiegando che il quadro, in maniera palese, non ha nulla della potenza comunicativa del Merisi.
Ecco il resto delle sue dichiarazioni: “Io ho detto, sin dal primo giorno, quando ho visto questo quadro a Camaiore, che non ne avrei scritto, infatti non c’è un mio saggio. Ho fatto un articolo in cui dico che l’opera è molto interessante, e come di altre opere di Caravaggio -non so- La Maddalena, se ne conoscono nove versioni, San Francesco se ne conoscono dieci, di questa se ne conoscono due versioni (l’altra è a Monaco, di Baviera, ndr), bene, nessuna delle due è della mano di Caravaggio. Si vede un’opera che è interessante per gli studi, perché testimonia una invenzione di Caravaggio. Dal punto di vista pittorico, l’opera esposta a Ragusa e quella conservata a Monaco di Baviera, sul piano di una certa evidenza di qualità, non sono di mano di Caravaggio. La mano di Caravaggio è come un sarto, come un cuoco. Qui siamo invece davanti a una derivazione di un’opera di Caravaggio, probabilmente perduta, di cui non conosciamo l’esistenza, e il cuoco che l’ha fatta non è Caravaggio”.

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Tre intellettuali: Non accostate il nostro nome alla mostra di Ragusa
Intanto, tre alte personalità del mondo della cultura tirati in ballo dagli organizzatori hanno chiesto che il loro nome non sia accostato alla mostra ragusana. Sono Rossella Vodret e Claudio Falcucci, e Gianni Papi, quest’ultimo con una lettera a Ragusanews.


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