Si apre con il convegno “Bufalino e il romanzo poliziesco” la quinta edizione de “L’ingegnere di Babele”. Due interessanti giornate di studi, il 6 e 7 giugno, per celebrare lo scrittore comisano.
di Redazione


Comiso – Inizia domani, 6 giugno, a Comiso “L’ingegnere di Babele”, il festival culturale promosso e organizzato dalla Fondazione Gesualdo Bufalino, giunto alla sua quinta edizione. Un mese di incontri, visioni, letture e spettacoli, che nasce dal desiderio di rileggere e restituire l’attualità di uno dei più eleganti e acuti scrittori del Novecento, indagando allo stesso tempo i linguaggi della contemporaneità. Ad aprire il Festival sarà il convegno di studi “Bufalino e il romanzo poliziesco”, che si terrà all’Auditorium Carlo Pace, in Piazza San Biagio, nelle giornate di venerdì 6 e sabato 7 giugno. Il convegno si propone di esplorare una delle molteplici anime della scrittura bufaliniana: quella legata al mistero, all’enigma, alla detective story intellettuale. Bufalino, nel suo romanzo “Qui pro quo”, ha saputo reinterpretare il genere giallo attraverso una raffinata consapevolezza letteraria, muovendosi tra citazioni colte, ironia metanarrativa e tensione linguistica. I lavori si apriranno venerdì 6 giugno, alle ore 17.00, con i saluti istituzionali della sindaca di Comiso, Maria Rita Schembari, e del presidente della Fondazione, Giuseppe Digiacomo. A seguire, la prima sessione, presieduta dal direttore scientifico della Fondazione Bufalino, Nunzio Zago, accoglierà gli interventi di Claudia Carmina (Università di Palermo), che parlerà di trappole e trabocchetti nel racconto giallo, con un approfondimento sul “giallo al quadrato” in “Qui pro quo”, romanzo di Bufalino che gioca con gli stereotipi del genere investigativo. Seguirà Antonio Di Grado, direttore letterario della Fondazione Leonardo Sciascia, con un’analisi su “Simenon e Sciascia: accomodatori di destini”. Interverranno poi Sergio Russo (Università di Catania), con “L’investigazione come una delle belle arti: le indagini di Philo Vance”, e Giuseppe Traina (Università di Catania), che esaminerà la tradizione de “Il poliziesco italiano prima del successo di Andrea Camilleri”.
La seconda sessione, in programma sabato 7 giugno a partire dalle ore 10.00, sarà presieduta da Antonio Di Grado. Aprirà gli interventi Nunzio Zago, con “Qualcosa su Camilleri giallista”. A seguire, Carlo Tirinanzi De Medici (Università di Pisa) con “Duemila giallo e nero. Misteri e indagini nella letteratura italiana del XXI secolo”, mentre Rosaria Sardo (Università di Catania) offrirà uno sguardo “Il poliziesco italiano contemporaneo come spazio di sperimentazione linguistica e stilistica”, con riferimenti a Piazzese, Manzini e De Giovanni. A chiudere il convegno sarà la conversazione con lo scrittore palermitano Santo Piazzese, autore di alcuni tra i gialli più amati degli ultimi decenni, condotta da Rosaria Sardo e Giuseppe Traina.
Due giornate dense di riflessioni e confronti, capaci di mettere in dialogo l’opera di Bufalino con la tradizione e l’evoluzione del romanzo poliziesco italiano e internazionale. Il Festival culturale “L’ingegnere di Babele” 2025 gode del contributo dell’Assemblea Regionale Siciliana, del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, del Comune di Comiso, della Camera di Commercio del Sudest, con il sostegno della Banca Agricola Popolare di Sicilia e di Agriplast SpA di Vittoria. Ingresso gratuito.
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