di Redazione
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E’ spirato stamani, intorno alle sei, in ospedale, a Catania, all’età di 70 anni, il giornalista e scrittore Franco Antonio Belgiorno.
Giornalista della Zdf, la Rai Tre tedesca, Belgiorno aveva tradotto nella lingua teutonica i classici italiani, da Sciascia a Bufalino.
Sodale dei pittori del Gruppo di Scicli, ne aveva scritto come di una inusitata “confraternita laica”.
Ciccio Belgiorno era malato da oltre tredici anni, e aveva combattuto la malattia, negli ultimi mesi, accudendo la moglie, gravemente malata.
Belgiorno apparteneva a una famiglia di intellettuali modicani: al padre, Franco Libero, a Modica è dedicato un museo.
E un museo di Chiaramonte Gulfi ricorda la memoria di Duccio, fratello di Ciccio, scomparso diversi anni fa.
Nativo di Siracusa, in Ortigia, legato a Scicli e a Sampieri in particolare, Ciccio ha vissuto in maniera conflittuale il rapporto con Modica, cui dedicava il catulliano “nec tecum nec sine te vivere possum”.
I suoi libri, fra cui ricordiamo “Il giardino e l’assenza” (1996), dedicato alla dimensione domestica della sua infanzia a Modica e all’esilio tedesco, sono editi da Sellerio.
Appena un mese fa, con il suo amico Dieter Porzel, ex amministratore unico di Control Data, aveva donato un concerto di musica barocca a Scicli.
Il suo ultimo saluto.
I funerali si svolgeranno domani a Modica, in San Pietro, alle 16.
Giornalista della Zdf, la Rai Tre tedesca, Belgiorno aveva tradotto nella lingua teutonica i classici italiani, da Sciascia a Bufalino.
Sodale dei pittori del Gruppo di Scicli, ne aveva scritto come di una inusitata “confraternita laica”.
Ciccio Belgiorno era malato da oltre tredici anni, e aveva combattuto la malattia, negli ultimi mesi, accudendo la moglie, gravemente malata.
Belgiorno apparteneva a una famiglia di intellettuali modicani: al padre, Franco Libero, a Modica è dedicato un museo.
E un museo di Chiaramonte Gulfi ricorda la memoria di Duccio, fratello di Ciccio, scomparso diversi anni fa.
Nativo di Siracusa, in Ortigia, legato a Scicli e a Sampieri in particolare, Ciccio ha vissuto in maniera conflittuale il rapporto con Modica, cui dedicava il catulliano “nec tecum nec sine te vivere possum”.
I suoi libri, fra cui ricordiamo “Il giardino e l’assenza” (1996), dedicato alla dimensione domestica della sua infanzia a Modica e all’esilio tedesco, sono editi da Sellerio.
Appena un mese fa, con il suo amico Dieter Porzel, ex amministratore unico di Control Data, aveva donato un concerto di musica barocca a Scicli.
Il suo ultimo saluto.
I funerali si svolgeranno domani a Modica, in San Pietro, alle 16.
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