Una foto laica, e religiosa insieme
di Giuseppe Savà


Modica – La civiltà contadina come paradigma. Come passato di cui menar vanto. La mostra di Simone Aprile alla Fondazione Grimaldi a Modica è stata una delle cose più belle che abbiamo visto in provincia di Ragusa negli ultimi mesi. La storia di un umile contadino, Nzuliddu, diminutivo dialettale di Vincenzo, punteggia il racconto fotografico di Simone, restituendo l’emozione delle radici.
Una scodella di ricotta, il pane di casa, le tazzine del caffè. Nel racconto fotografico di Simone gli ultimi diventano i protagonisti di una attualità fuori dal tempo: l’immagine potrebbe essere stata scattata nel 1955, e invece è attuale, odierna, contemporanea e vetusta insieme. Trasudando, nella sua laicità, un sentimento mistico. Il valore della famiglia, del focolare domestico, che unisce due anziani della cui storia non sappiamo nulla.
Sono soli? Hanno avuto dei figli? Di certo sono al termine della loro parabola, fatta di lavoro e di sacrificio. Forse credono in Dio. La quotidianità dei loro gesti, spiati dal fotografo, fa trasparire la serenità di chi ha guardato al domani con fiducia. E ha da insegnare che dalla terra viene la nostra civiltà, per quanto ci sforziamo di mostrare ciò che non siamo e vorremmo essere.
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