Attualità
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25/01/2011 22:11

Dei postriboli e della lingua italiana che muore, lentamente muore

E che è? Adesso agli italiani del copia e incolla letterario chi glielo spiega cosa vuol dire postribolo?

di Socrathe

Postribolo
Postribolo

L’Italia del bunga bunga che lingua parla? Questo si sarà chiesto il cronista politico del corriere della sera web, prima di scrivere il pezzo su l’intervento telefonico del presidente del consiglio alla trasmissione di Lerner. Berlusconi, che l’italiano corrente e corretto lo conosce benissimo, ha così tuonato dentro la stanza dell’infedele: «Una trasmissione disgustosa, con una conduzione spregevole, turpe, ripugnante. Un postribolo» E qui viene il bello. Postribolo. E che è? Adesso agli italiani del copia e incolla letterario chi glielo spiega cosa vuol dire postribolo? Sarà mai  un’app dell’iphone? Sarà compatibile il postribolo con l’ipad? Devo aggiornare lil firmware dell’android? A dire il vero stamane molti amici mi hanno chiesto, “ma che mizzica è questo postribolo?” .  Ho così risposto: è un luogo dove le escort (se avessi detto puttane mica capivano! ) esercitano la loro professione. Asini! Ciucci “
Ma siamo davvero ridotti così male in italiano? Tanto che il cronista del corriere ha dovuto aggiustare in corsa il suo pezzo, aggiungendo una spiegazione, e soprattutto delle foto, per meglio identificare il termine Postribolo. Perchè i nuovi italiani se non hanno una foto a corredo di un’informazione, mica capiscono il senso di una cosa?  È questa l’Italia del nuovo millennio? È  questa l’Italia che vogliamo? E la cultura, e le nozioni di base, e il vocabolario, che fine hanno fatto?
 
« Dei postriboli >
 
«Sono tollerate due categorie di postriboli, cioè:  Quelli in cui le meretrici hanno domicilio fisso;  Quelli in cui le meretrici isolate si recano per motivo di prostituzione ». Poi ci sarebbero i lupanari distinti in tre classi, e fissati per ciascheduna i prezzi d’ingresso. Di siffatti mercati non se ne immischi un Governo, il quale professa di tollerare, non di legittimare la prostituzione».