Benessere
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23/01/2020 12:48

Dieta Shangri-La: cos’è e in cosa consiste

Appetibilità degli alimenti

di Marco Troisi

Dieta Shangri-La: cos'è e in cosa consiste
Dieta Shangri-La: cos'è e in cosa consiste

La dieta Shangri-La è una dieta piuttosto controversa messa a punto dallo piscologo inglese Seth Roberts, professore alla Tsinghua University e professore emerito all’Università della California di Berkeley, basandosi sulla comunità himalaiana dello Shangri-La. La sua dieta pone l’accento generalmente trascurato dalla maggior parte delle diete, sull’appetibilità degli alimenti. In particolare l’idea di questa dieta gli venne di ritorno da un viaggio in Francia. Roberts che non aveva apprezzato particolarmente la cucina francese, notò che aveva perso diversi chili. Da questa esperienza personale ha quindi preso spunto per l’elaborazione della teoria del set point, secondo cui è l’equilibrio tra fame e sazietà che ci permette di controllare il peso. Il cervello possiede un meccanismo di autoregolazione del peso che è influenzata più dal gusto che dalle quantità degli alimenti introdotti. In particolare a differenza delle altre diete, questa non si basa sull’escludere determinati alimenti o nello stabilire un conteggio delle calorie, piuttosto si fonda sulla percezione che il nostro cervello ha dei cibi.

Shangri-La: un luogo immaginario
Shangri-la non esiste. Si tratta di un luogo immaginario descritto da James Hilton nel 1933 nel suo romanzo Orizzonte perduto in cui racconta di un monastero abitato da monaci che improntano la loro vita alla moderazione. Il libro raggiunse un enorme successo. D’altronde a cavallo delle due guerre mondiali recava il messaggio sottotraccia che sulla terra esiste ancora, sempre se si ha la disposizione d’animo giusto, un luogo, ad esempio una montagna, sulla cui vetta vi è una possibilità di esistenza non tormentata nè che annoia, insomma una sorta di Eden perduto e ritrovato.

Dieta Shangri-La: come funziona
La dieta Shangri-La prevede l’assunzione, un’ora circa prima dei pasti, di piccole quantità di olio di oliva o di acqua zuccherata che ci forniscono dalle 100 alle 400 calorie. In tal modo arriviamo ai pasti con un appetito più contenuto e quindi siamo portati a mangiare di meno. In particolare la dieta Shangri-la invita a mangiare cibi nuovi che non ci piacciono particolarmente. In pratica mangiando cibi che abbiano poco sapore il cervello dà prima l’input di sazietà e quindi siamo spinti a mangiare di meno. E’ questa la teoria del set-point. Secondo la teoria di Roberts, il cervello infatti associa i sapori alle calorie, vi è quindi il rischio di andare in sovrappeso. L’olio di oliva o l’acqua zuccherata sarebbero in grado di contrastare questo meccanismo in quanto ci aiuterebbero ad assumere le calorie senza associarle ad alcun sapore. Per arrivare a questi risultati bisogna agire sul set-point. Il set-point è il livello della richiesta di cibo da parte del nostro organismo. Più è elevato e più desideriamo di mangiare. Questo avviene sia se mangiassimo tutto quello che ci piace e anche nel caso in cui seguiamo una dieta restrittiva. Bisogna fare quindi in modo che il livello del set-point si abbassi e che quindi pur mangiando i nostri cibi preferiti diminuisca il desiderio degli stessi in modo da ridurre le calorie.
Venendo nello specifico, la dieta Shangri-la prevede che un’ora prima dei pasti o dopo si a assuma acqua e zucchero oppure olio che corrisponde a un introito calorico che non supera le 400 calorie. Inoltre vanno sperimentate nuove combinazioni di gusto, in particolare con i cibi che non reputiamo particolarmente saporiti. Vanno preferiti poi i cibi a basso indice glicemico perché aumentano la sensazione di sazietà.

Dieta Shangri-La: conclusioni
La dieta Shangri-La non ha un fondamento scientifico, tuttavia a differenza di altri regimi dietetici, non si corrono rischi per la salute visto che essenzialmente consiste nel bere un po’ di olio di oliva e acqua zuccherata. Non vi è un menù da seguire, per cui si può mangiare quello che si vuole, ma questo potrebbe portare a un eccesso oppure a una carenza. Insomma è una dieta piuttosto controversa che desta perplessità perchè rinunciando al gusto difficilmente è possibile trovare un equilibrio alimentare. Il cibo infatti è piacere che ci deriva dal gusto, neutralizzarlo significherebbe perderlo.