Pubblichiamo la lettera di dimissioni in Pdf
di Concetta Bonini


Modica – Non si sa se prenderle come una provocazione, volta a mettere le cose in chiaro all’interno di un partito nel quale non trova più “le giuste motivazioni per continuare a svolgere con spirito di servizio” il proprio ruolo, o come la decisione irrevocabile di chi, al traboccare dell’ultima goccia dal vaso, ha deciso di andarsene sbattendo la porta: fatto sta che le dimissioni che l’Assessore Paolo Garofalo ha rassegnato ieri a mezzogiorno nelle mani del sindaco Antonello Buscema davvero non se le aspettava nessuno.
“Scaturiscono –ha spiegato- da una motivazione di natura strettamente politica e in particolare legata alla situazione interna al MpA”.
Cosa è successo è presto detto: Paolo Garofalo non ha più tollerato il ruolo da battitore libero del presidente del Consiglio Carmelo Scarso, responsabile di almeno due fughe in avanti che secondo l’Assessore ai Servizi sociali il partito si sarebbe dovuto assumere la responsabilità di frenare. Nell’arco di pochi giorni Scarso ha dapprima scritto al Presidente Lombardo manifestandogli tutta la propria contrarietà sul Piano paesistico e poi ha accettato di incontrare l’intergruppo di opposizione sul caso delle bollette idriche: “Nessuno di noi ha mai guardato di buon occhio il Piano paesistico –commenta Garofalo- eppure abbiamo cercato di apportare soluzioni di equilibrio, pur di non andare in contrasto con Lombardo. E nel caso dell’intergruppo, ricordiamo che fino al giorno prima aveva chiesto le dimissioni dell’assessore Amoroso, che invece sta lavorando con grande serietà sul problema”. In una riunione del MpA che si è tenuta lunedì sera Garofalo aveva chiesto che il partito prendesse ufficialmente le distanze dalle dichiarazioni di Scarso, ma nessuno ha mai formalizzato questa posizione. Così è stato lui a formalizzare le sue dimissioni e a spostare il problema finalmente fuori dalle stanze della segreteria. Il deputato regionale Riccardo Minardo, a Palermo per i lavori d’Aula, pur essendo il “padre politico” di Garofalo afferma che non sapeva nulla della sua intenzione di dimettersi: “Mi auguro che ci ripensi –taglia corto- e comunque nei prossimi giorni avremo modo di tornare ad affrontare il problema insieme”. Anche il coordinatore cittadino Angelo Gugliotta glissa dicendo che “non ci sono rotture interne al partito” e che “la situazione sarà affrontata in modo sereno e sobrio”. Il sindaco Antonello Buscema ha subito deciso di tenere congelata la richiesta di Garofalo e di trattenere per sé le deleghe ai Servizi sociali e al Personale “fino a quando l’MpA non avrà risolto i suoi problemi e la coalizione avrà modo di confrontarsi su questo”: “Le dimissioni infatti non sono in alcun modo legate a ragioni amministrative e prendo atto con piacere che il giudizio di Garofalo sulla nostra azione e sulla qualità della Giunta è assolutamente positivo”. A spaccarsi sul caso Garofalo è invece l’opposizione. Da una parte c’è il PdL, dove il consigliere comunale Giovanni Migliore commenta: “Il partito nel quale ha militato Garofalo, ha contezza d’aver perso un uomo onesto e leale che ha dimostrato d’avere una visione della politica come tutti dovremmo avere?”. Dall’altra c’è Forza del Sud, dove il consigliere provinciale Sebastiano Failla si erge a difesa di Scarso: “Si tratta –scrive- di una ritorsione nei confronti del presidente del Consiglio, perché ha svolto democraticamente il suo ruolo di garante delle istituzioni”.
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