di Redazione
Le dimissioni da coordinatore provinciale dei giovani dell’Udc e le relative motivazioni fornite da Marco Santoro non sono da annoverare tra gli episodi incidentali che, di tanto in tanto, intervengono a movimentare la normale attività delle segreterie politiche dei partiti. Nel caso specifico la questione se fosse o meno opportuno l’inserimento, nell’Odg presentato dalla maggioranza consiliare del comune di Ispica, di una richiesta di poter istituire in provincia di Ragusa la centrale operativa del 118, sembra poi assolutamente meritevole di attenzione. Dunque un’azione scoordinata tra i consiglieri ed il gruppo giovanile derivante, secondo l’avviso dell’on. Orazio Ragusa, da una complessiva mancanza di strategia dell’Udc a livello locale. Così l’on. Ragusa pensa che sia opportuno che la dirigenza provinciale prenda atto dei malesseri del partito che a più livelli lo stanno attraversando cercando di rimediare, in primo luogo, chiedendo il ritiro delle dimissioni di Marco Santoro ed in seconda battuta cercando di ristabilire il filo del dialogo e della collaborazione ad ogni grado e livello. Così, nel merito, egli afferma che:
“Oggi l’Udc si trova ad affrontare importanti e difficili battaglie sia a livello locale che regionale e, ancor più, nazionale; questo non è il momento delle divisioni, tanto più dolorose se si tratta di divisioni che vedono protagonisti i giovani che rappresentano la speranza stessa per il futuro della nostra società prima ancora che del partito stesso. Dunque è urgente convocare tutti i protagonisti di questa vicenda affinché si possa arrivare ad una composizione amichevole ed urgente delle incomprensioni sottolineate dal coordinatore provinciale dei giovani dell’Udc. La nostra politica deve essere orientata innanzi tutto alla crescita ed al rafforzamento del partito, soprattutto, perché ce lo chiedono i nostri elettori e tutti coloro che credono ancora in un modello sociale moderato ma, nel contempo, deciso per quanto attiene al rispetto dei valori che sono alla base delle scelte più importanti.”
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