Fino a 45 mila euro
di Redazione

Roma – Siamo finalmente a una svolta sull’anticipo fino a 45.000 euro del Tfs (Trattamento fine sevizio). E’ stato, infatti, siglato lo schema di Dpcm di attuazione che, con le firme degli altri ministri competenti e soprattutto quella definitiva del presidente Conte, può ora andare in Corte dei conti per il necessario parere propedeutico all’emanazione. Ad annunciarlo è stata, sulla propria pagina ufficiale, Fabiana Dadone, Ministro della Pubblica Amministrazione. Il termine ultimo è di 30 giorni, anche se si spera che la magistratura contabile possa procedere più speditamente. Viene annunciata anche la convenzione con l’Associazione delle banche (Abi) che dovrà “garantirà un trattamento di assoluto favore ai pensionati e pensionandi del settore pubblico che decideranno di avvalersi di questo strumento”.
TFR è l’acronimo del trattamento di fine rapporto, ossia la prestazione economica che compete al lavoratore subordinato all’atto della cessazione del rapporto di lavoro, per qualsiasi motivo (licenziamento, dimissioni, o raggiungimento dell’età della pensione). Pertanto, in tutti i casi di cessazione del rapporto di lavoro, il lavoratore dipendente ha diritto a una somma aggiuntiva alla retribuzione, ossia il TFR (trattamento di fine rapporto). Il Trattamento di Fine Rapporto è una somma maturata mese dopo mese dal datore di lavoro, che viene rivalutata annualmente in base ad alcuni indici.
Si tratta di una sorta di salario posticipato calcolato per quote annuali. L’Anticipo TFR può essere chiesto nei seguenti casi.
Anticipo TFR per acquisto casa
L’anticipo del Trattamento di Fine Rapporto o TFR può essere richiesto per l’acquisto della prima casa per sé o per i figli. Il lavoratore che voglia richiedere l’anticipo TFR deve documentare che sia in corso una trattativa per l’acquisto dell’immobile ad uso abitativo. La richiesta può essere avanzata anche per estinguere un mutuo già acceso per l’acquisto della prima casa.
Anticipo TFR e utilizzo di congedi parentali o di maternità. È possibile richiedere l’anticipo del Trattamento di Fine Rapporto quando si utilizza il congedo parentale o di maternità. In questo caso l’anticipo deve essere corrisposto insieme alla retribuzione del mese precedente la data di inizio del congedo.
Anticipo TFR e spese sanitarie
È possibile richiedere l’anticipo TFR se si devono affrontare spese sanitarie per terapie e interventi straordinari riconosciuti dall’ASL. Per l’anticipo TFR non è necessario che le prestazioni siano erogate da una struttura pubblica o privata. È necessario presentare un’attestazione dell‘ASL che certifichi la patologia.
Anticipo TFR e esigenze varie
Se un lavoratore subordinato ha trasferito il suo TFR ad un Fondo Pensioni da almeno otto anni, l’anticipo TFR è consentito solo per il 30% delle somme maturate. Nel caso in cui l’anticipo TFR venga utilizzato per spese diverse da quelle per cui è ammesso il lavoratore può essere chiamato a restituirlo e a risarcire il danno.
Anticipo TFR: quanti anni di servizio servono?
Per poter chiedere l’anticipo del TFR è necessario aver maturato almeno 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro. Inoltre, il lavoratore deve avanzare una richiesta di anticipazione de TFR non superiore al 70% sul trattamento cui avrebbe diritto nel caso di liquidazione maturata.
Anticipo TFR: i limiti
L’anticipo TFR può essere chiesto una sola volta allo stesso datore di lavoro. Per chiedere l’anticipo il prestatore del servizio deve aver lavorato per almeno 8 anni per il datore di lavoro a cui ci si rivolge per richiedere l’anticipo del trattamento di fine rapporto. Il datore di lavoro non può respingere la richiesta di anticipo TFR. Nel caso di più richieste di anticipo TFR il datore di lavoro segue l’ordine cronologico secondo cui sono pervenute le istanze.
Anticipo TFR: le condizioni nei contratti collettivi
I contratti collettivi possono stabilire criteri di priorità per quanto concerne requisiti soggettivi, e misura dell’anticipo TFR. Ad esempio, colf e badanti hanno diritto ogni mese alla maturazione di un importo a titolo di trattamento di fine rapporto. La somma non viene liquidata immediatamente ma, al contrario, solo alla cessazione del contratto. A stabilirlo è l’articolo 40 del contratto collettivo “Lavoro domestico”, il quale stabilisce che, in deroga alla liquidazione a fine rapporto, il lavoratore può ottenere una sola volta l’anno un’anticipazione del TFR nei limiti del 70% di quanto maturato. Per richiedere l’anticipo TFR è opportuno che il lavoratore presenti apposita domanda scritta al datore di lavoro.
Anticipo TFR: quante volte può essere richiesta?
L’anticipo TFR può essere richiesto una sola volta nel corso del rapporto di lavoro e viene detratta, dal trattamento di fine rapporto, fatta eccezione dei seguenti casi: acquisto della prima abitazione per i figli, peggioramento delle condizioni di salute.
Anticipo TFR INPS: come richiederlo?
L’anticipo TFR INPS deve essere sempre fatto per iscritto. Sul sito dell’INPS è possibile scaricare il modulo lettera di richiesta anticipo TFR da inviare con raccomandata A/R o consegnare a mano al proprio datore di lavoro. Alla richiesta occorre allegare altra documentazione utile per perfezionare la richiesta: certificato di residenza in carta semplice, un atto notorio o certificazione medica ove risulti la necessità di cure mediche, fotocopia del rogito per l’acquisto della prima casa, atto notorio certificante che l’istante non è proprietario di altri immobili.
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