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28/02/2008 14:41

Discarica di Cava dei modicani, tiene banco la vicenda giudiziaria

di Redazione

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Proseguono i lavori per la realizzazione della seconda vasca nella discarica di Cava dei modicani. Mercoledì, l’assessore provinciale al Territorio e ambiente, Salvo Mallia, ha verificato lo stato di avanzamento delle opere, con un confronto a tutto campo con la polizia provinciale, nonché con la ditta Degrèmont, che si occupa dei lavori nel sito, e il Comune di Ragusa. La Degrèmont ha illustrato il piano di bonifica della zona, manifestando le difficoltà riscontrate durante le attività e ha chiarito che il materiale prospiciente la discarica è materiale di risulta e che verrà riutilizzato per la discarica. Ma c’è anche un caso giudiziario che sta dietro a tutta la vicenda. Quale? Il Comune di Ragusa ha indetto pubblico incanto per i lavori di adeguamento e completamento del sito. L’importo complessivo dei lavori è di 6.925.617,63 euro e la categoria prevalente è la Og12 per un importo di 4.864.051,33 euro. In particolare, tale categoria prevede anche l’attività di trasporto di materiale proveniente dagli scavi o demolizioni. L’analisi dei prezzi predisposta dal Comune specifica, infatti, che il trasporto di materie provenienti da scavi ha un costo medio al mc di 5,12 euro per una distanza massima di 16 km; a tale costo deve essere detratto il contributo che i cementifici riconoscono per il conferimento di detto materiale, pari a euro/mc 1,18. Ed ora il risultato della gara. Le prime tre classificate: Ati Paradivi servizi srl (aggiudicataria), Ati Selca s.p.a e Ati Tecnowater srl, con riferimento alla voce “Trasporto del materiale proveniente dagli scavi o demolizioni”, hanno presentato un’offerta (assolutamente identica per tutte e tre nella forma e nella sostanza) di euro/mc pari a 0,20 a fronte di quello previsto nell’analisi dei prezzi di 3,94 euro; in altre parole, le prime tre concorrenti hanno offerto su tale voce di costo (di importo pari a oltre 1.300.000 euro) un ribasso pari al 95%. Scatta così un ricorso da parte dell’Ati Cons Coop-CogeviConsorzio Ravennate che ha impugnato gli atti di gara innanzi il Tar Catania. Il Tribunale amministrativo, con propria ordinanza, ha rilevato che “il ricorso è fondato stante l’assoluta esiguità del costo del conferimento dei materiali di risulta in discarica che erroneamente la apposita sub-commissione di verifica dell’anomalia non ha ritenuto di dover meglio indagare, limitandosi a ritenere apoditticamente esaustive le giustificazioni della impresa concorrente, odierna contro interessata” e che “l’esiguità della voce di costo di cui al punto precedente incide anche sull’anomalia delle offerte delle altre due imprese classificatesi al secondo e terzo posto”. “Il Tar – dicono i legali della Ati che ha presentato l’istanza al Tribunale amministrativo – pur rilevando la piena fondatezza del ricorso, non ha potuto procedere alla sospensione degli atti di gara, in quanto il Comune di Ragusa, nonostante la presentazione del ricorso, ha proceduto alla consegna dei lavori e gli stessi devono essere completati, quantomeno con riferimento alla prima vasca”.