Riceviamo e pubblichiamo
di Lettera firmata

Ragusa – Gentile redazione,
scrivo per richiamare l’attenzione dei lettori su quanto accaduto giovedì 3 luglio durante la corsa Etna Trasporti Ragusa-Catania delle ore 17:00.
In un periodo in cui le condizioni climatiche estreme sono sempre più frequenti, appare urgente rivedere gli standard minimi di comfort e sicurezza del trasporto pubblico, specie su tratte di media percorrenza come questa.
Il mio viaggio inizia in condizione climatiche proibitive con una temperatura esterna registrata intorno ai 38 °C. La climatizzazione interna era attiva solo debolmente nella parte anteriore del mezzo; nella parte posteriore pressoché assente, rendendo il viaggio estremamente faticoso per molti passeggeri.
A bordo si registra la totale assenza di servizi essenziali: non erano presenti né distributori d’acqua né servizi igienici, nonostante la tratta sia lunga e coinvolga il collegamento tra due province.
Alla richiesta di spiegazioni del conducente ci è stato detto: «Abbiamo scritto a Mercedes, non possono fare niente; davanti l’aria arriva meglio; potete spostarvi…» — suggerimento difficilmente attuabile, dato che il mezzo era già pieno.
Mi domando se sia accettabile che in piena estate, su un autobus di linea, non si riesca a garantire un livello di climatizzazione uniforme ed efficace; su una corsa di oltre un’ora e mezza non sia previsto nemmeno l’accesso all’acqua potabile o a un bagno; la responsabilità venga rimbalzata tra azienda produttrice e gestione locale, lasciando i passeggeri senza alcuna tutela. Chi deve garantire che questi servizi, per quanto basilari, vengano effettivamente erogati? Chi verifica le condizioni di viaggio offerte ai cittadini?
Mi auguro che Etna Trasporti e le autorità competenti vogliano intervenire con urgenza, perché non si tratta solo di disservizi: si tratta di dignità e sicurezza del trasporto pubblico in un territorio che ha già abbastanza sfide da affrontare.
Grazie per l’attenzione.
Lorenzo Brusci
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