Attualità
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19/05/2012 23:10

Dissesto, a Comiso la guerra dei manifesti

Tensioni tra Pd e Pdl

di Lucia Fava

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La guerra dei manifesti
La guerra dei manifesti

Comiso – “Arrivano i liquidatori al comune di Comiso. Inizia la sfilata di centinaia di creditori che aspettano, da troppi anni, di essere pagati per comunicare quanto loro dovuto. Ora guardateli bene, sono i responsabili del Dissesto”. 
È la scritta che campeggia in bella vista in alcuni manifesti che sono comparsi mercoledì sera in città. Manifesti recanti la firma del Popolo della Libertà che hanno provocato, immediata, la dura reazione del Pd. A cominciare da quella dell’on. Digiacomo che ha sporto una denuncia-querela contro la segreteria del Pdl e sono partite le indagini. Alle 14,00 di ieri la polizia ha effettuato una visita presso l’ufficio affissioni, prendendo un po’ di informazioni. “Il manifesto, nel suo contenuto – ha commentato l’on. Digiacomo – oltre a arrecare un danno all’immagine dei Commissari liquidatori appena insediatisi, ne strumentalizza la delicatissima funzione. Addossare la responsabilità del dissesto finanziario ai tre esponenti del Partito democratico, senza alcun dispositivo amministrativo e/o giudiziario, ha il solo scopo di ledere il sottoscritto e il partito di cui faccio parte, sia dal punto di vista morale che, eventualmente, fisico, giacché questo modo così brutale di diffondere informazioni false può arrecare grave pregiudizio alla mia incolumità e a quella di Bellassai e Fianchino”.
“Si tratta di un atto gravissimo – ha commentato Gigi Bellassai – perché può indurre tensioni e rischi personali anche alle nostre famiglie. In un periodo così difficile (con aziende che chiudono e falliscono) accusare qualcuno di aver provocato il dissesto è una cosa inaudita.” Sulla vicenda interviene anche Gaetano Gaglio, vicesegretario del Pd, per il quale il Pdl cittadino avrebbe deciso di avviare, “in anticipo sui tempi previsti e nel peggiore dei modi”, la campagna elettorale per le amministrative 2013. 
Gaglio suggerisce al sindaco Alfano di dissociarsi immediatamente dal contenuto e dalla forma dei manifesti affissi dal suo partito e che il Pdl di Comiso, “per se stesso e per la città, chieda scusa per un errore marchiano, rimuovendoli velocemente”.

La Sicilia