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25/09/2013 22:42

Donnafugata Film Festival dal 25 al 29 settembre. A Comiso

Il castello non è disponibile per motivi di bilancio

di Redazione

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Chiara Ottaviano e Turi Rabbito
Chiara Ottaviano e Turi Rabbito

Comiso- Knockin on heavens door – per dirla con il gemello Bob Dylan – la Kermesse cinematografica ragusana tenta quest’anno a bussare anch’essa alle porte del paradiso.

«Il risultato è che siamo rimasti nel limbo, le difficoltà sono aumentate – ci dice l’ideatore Salvatore Schembari – il luogo naturaliter della manifestazione, lo splendido Castello di Donnafugata, per esclusive questioni amministrative di Bilancio, non per sclelte culturali contrarie al Festival, per la prima volta, ci ha abbandonati. È la volta dei Gemelli, della comunicazione per eccellenza, e vorremmo lo stesso continuare a visionare il cinema attraverso il filtro dello zodiaco. Fondamentale, a tal proposito, Le avventure del principe di Achmed (Die Abenteuer des Prinzen Achmed, Germania, 1926, 65′) di Lotte Reiniger, da cui abbiamo tratto l’immagine multipla del manifesto di quest’anno. Il film Ispirato a “Le mille e una notte”  è il primo lungometraggio d’animazione della storia del cinema. Debbo dire ancora che, anni fa, ho utilizzato la stessa immagine elaborandone il marchio della mia casa editrice Salarchi Immagini. Vorrei dedicare la sezione del Festival ZFF (Zodiac Film Fest) all’amata regista tedesca, nata il 2 giugno del 1899, sotto il segno dei Gemelli. È naturale che lo faccia! Con lei ho un doppio debito: il primo per aver utilizzato una sua bellissima silhouette, il secondo per via del mio ascendente in gemelli, cioè un debito astrale ad una maestra, del cinema, dell’arte e della comunicazione visiva, cose per le quali nutro un’ineludibile passione, tutt’una ormai, con la mia vita e su cui ho poggiato il mio incespicante cammino contemporaneo».

Si apre dunque Il 25 settembre 2013 il  Donnafugata film festival, diviso in due parti (di cui una già realizzata presso la Fondazione G.Bufalino, dal 17 al 24 settembre) con due brevi omaggi ad  Alain Resnais e Franco Piavoli. Sotto la scia della costellazione in Gemelli, il programma continua con Tre + Uno A/Maggio dedicata R.W.Fassbinder, P.Sorrentino, Clint Eastwood e A. Valli, tutti e quatro nati nello stesso giorno, il 31 maggio e inoltre tra sabato 28 e domenica 29 settembre una piccola retrospettiva sarà dedicata a Vincenzo Cascone, ad uno dei più effervescenti filmaker ragusani, dal titolo palesamente mercuriale Le varianti di Vincenzo Cascone. L’altra sezione del Festival, L’ isola come set, ci da appuntamento giovedì 26 settembre con Ci credevamo di Angelo Barberi e Sebastiano Pennisi,  a seguire il 27 settembre con Convitto Falcone di Pasquale Scimeca e in finale il 29 settembre con NOMUOSFILM – Io sono contro il muos di Enzo Rizzo, Gelati e granite di Ivano Fachin.

«Una serata particolare, venerdì 27 settembre, alle ore 21.00, sempre presso lo Spazio Naselli, in collaborazione con la Fondazione Gesualdo Bufalino, la dedichiamo alla consegna ex aequo del Premio Bufalino. L’enfant du paradis, arrivata  ormai alla VI edizione – ci tiene a dire con orgoglio il direttore artistico Salvatore Schembari – ossia a Terramatta di Costanza Quatriglio e a Chimento Castrenze, nudo e crudo di Nosrat Panahi Nejad. DAL PREMIO PIEVE AL PREMIO BUFALINO è il titolo dell’iniziativa che vuole sottolineare il passaggio da un premio letterario a un premio cinematografico, la resa del mutamento linguistico, (partendo dai due vincitori delle rispettive edizioni del premio Pieve di Santo Stefano: quella del 2000 vinta da Vincenzo Rabito con la sua opera Terra matta e quella del 2012 vinta da Chimento Castrenze con il suo diario Odissea della mia vita) nelle relative trascrizioni cinematografiche, liberamente ad essi ispirati». Parteciperanno alla consegna del premio: i due registi, i fra telli Turi e Tano Rabito, Chiara Ottaviano, sceneggiatrice e produttore del film, per Terramatta; l’autore del diario premiato Chimento Castrenze per il film realizzato dal cineata iraniano. A condurre meritatamente la serata il critico Santo Lombino