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10/07/2008 00:52

Drago fuoco e fiamme: La Pdl? Tanti leader, nessuna leadership

di Redazione

«Digiacomo non andrebbe a cena con me? Eppure due mesi fa mi ha chiesto un accordo Pd-Udc a Comiso per l’elezione di Bellassai a sindaco».
Peppe Drago torna a lanciare fiamme. Lui è uno di quelli che la politica la mastica da sempre. E i piedi in testa non se li fa mettere da nessuno.
«Il Partito democratico è allo sbando – aggiunge il leader provinciale dell’Udc – nonostante sia appena nato. Per fortuna ci sono altri dirigenti nel Pd ragusano con cui si può discutere, a prescindere dai ruoli di governo o di opposizione, per il bene del territorio».
L’attenzione di Drago è rivolta anche a quanto sta accadendo a livello nazionale. «Il governo – afferma – sta silenziosamente tradendo le speranze di chi lo ha votato. Non tanto perchè si appresta a varare l’ennesimo pacchetto di leggi ad personam ma soprattutto perchè sta facendo marcia indietro sui tre fronti che appena tre mesi fa lo avevano visto vincere la sfida elettorale».
Quali? «Il primo le tasse – aggiunge – non solo non scenderanno nei prossimi cinque anni ma addirittura il tasso di crescita del Paese si prevede modestissimo, meno dell’1,5%. Il secondo fronte è la sicurezza: riducono le risorse alle forze dell’ordine, non si fanno investimenti nell’edilizia carceraria, non si riforma la giustizia ma si propone una semplice sospensione di processi che diminuirà l’efficienza della giustizia. L’ultimo fronte? La lotta agli sprechi, rispetto alla quale, al di là degli effetti annuncio di alcuni ministri, non si intravede alcuna svolta».
Cos’altro?
«Il Sud – spiega – completamente tradito dal governo Pdl-Mpa. Si utilizzano i soldi del Ponte per abolire l’Ici, nulla sul quoziente familiare sapendo che le famiglie con più figli vivono al Sud, nulla sulla fiscalità di vantaggio promessa in campagna elettorale».
Ma scusi, Udc ed Mpa non sono alleati in Sicilia? «A livello regionale – sostiene Drago – la nostra allenza con il Pdl e con l’Mpa è solo programmatica non politica. Questo vuol dire che valuteremo attentamente, sulla base dei risultati di governo, se restare o meno in questa alleanza; c’è molta confusione e nulla di nuovo all’orizzonte, qualche annuncio e nulla più».

E in provincia di Ragusa? «Siamo arrivati al limite – afferma l’esponente del partito dello scudocrociato – la Pdl, nell’area iblea, non è un partito ma una sommatoria di correnti con tanti leader. E’ diventato impossibile anche parlare con tutti in contemporanea; e parlare serve, perchè dove si governa non si può pensare solo all’esistente. Manca l’analisi politica, la programmazione rispetto alle cose da fare perchè è proprio dalla programmazione fatta bene, per esempio quella del 2007-2013, che potrebbero arrivare le risorse e le risposte ai problemi del nostro territorio».
Drago, poi, dice la sua sugli autonomisti iblei. «L’Mpa in provincia – sostiene – si è ormai “minardizzato” ed è quindi impossibile dialogare con chi sogna “l’auto blu” o è animato da un senso di rivalsa con il nipote-deputato. Ho comprensione poi per il complesso di inferiorità di “Riccardino” nei miei confronti in quanto parte da presupposti e rudimenti culturali e politici ben diversi dai miei». Ma l’Udc, adesso, che cosa farà? «La presenza politica dell’Udc in provincia di Ragusa – afferma – occorre rilanciarla con l’esperienza di quanti, fino ad oggi, lo hanno rappresentato ai vari livelli, Anche con l’apporto determinante delle tante nuove energie pronte in tutte le realtà della provincia ad assumere ruoli di guida politica ed amministrativa. Vedrete cosa farò a Modica tra qualche giorno e poi in tutte le altre città. L’on. Orazio Ragusa sfonda una porta aperta quando parla di ricambio. Attenzione, però, perchè il ricambio deve avvenire nel rispetto di tutti». Che cosa sta succedendo, invece, a Modica? «Nella nostra città – sostiene ancora il leader Udc – occorre riportare al centro la politica. Grande rispetto per il sindaco Buscema che ha vinto le elezioni ma che deve dire subito alla città come vuole affrontare i problemi ed esaltare le potenzialità di questa comunità». E Torchi? «I risultati – aggiunge ancora – sono sotto gli occhi di tutti. I risultati sono anche sotto i suoi occhi. E credo che lui se ne sia reso conto e quindi il partito non potrà non tenere conto della sua esperienza amministrativa. L’Udc, a Modica, farà una moderna e costruttiva opposizione, dentro e fuori il Consiglio comunale». E’ l’Udc a guidare la Provincia regionale. Franco Antoci  è espressione proprio di questo partito. «Credo sia arrivato il momento – prosegue facendo riferimento all’ente di viale del Fante – per alzare la qualità dell’azione politica e amministrativa, con un raccordo maggiore e la definizione di alcune priorità rispetto ai tanti problemi esistenti».

Drago, da qualche mese, è anche presidente del Consorzio universitario. «Credo sia importante – aggiunge ancora – quello che abbiamo concretizzato al Consorzio universitario. Tre risultati importanti in vetrina. Intanto, il nuovo statuto che consente l’ingresso di nuovi soci senza i vincoli del precedente statuto. Poi, la transazione definitiva di tutto il contenzioso esistente con l’Università di Catania dagli anni 2006 fino al 30 ottobre 2008; la transazione prevede, oltre alla definizione delle nuove convenzioni meno costose per tutti i corsi di laurea, il ritorno delle tasse universitarie pagate dagli studenti direttamente al Consorzio di Ragusa». Ma allora tutti i corsi di laurea saranno confermati? «E’ proprio così – prosegue – saranno tutti confermati. A rischio, possiamo dirlo, è solo la facoltà di Medicina, almeno se le aziende sanitarie locali non rivedranno la loro posizione che non ha consentito, ad oggi, l’integrazione tra la facoltà e le realtà ospedaliere».

Giorgio Liuzzo

La Sicilia