Dal 15 maggio al Teatro Greco
di Redazione
Siracusa – Le “Supplici” in un testo misto siciliano e greco moderno. E’ l’esperimento al quale lavora Moni Ovadia che della tragedia di Eschilo, al teatro greco di Siracusa il 15 maggio, è regista e interprete. Quello che può sembrare un azzardo viene così spiegato da Ovadia: “Occorre rivedere il nostro modo di relazionarci con le lingue. Dobbiamo superare la concezione della cultura occidentocentrica e chiederci come parlavano i greci. Una cosa è dire ‘mi vergogno’ e un’altra ‘m’affruntu'”.
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