di Redazione

Monterosso Almo – La domenica delle palme, è un giorno particolare per Filomena. Filomena è l’ultimo asino che vive nel centro di Monterosso (gli altri asinelli alloggiano nelle campagne), e all’occorrenza, per le feste, a Natale e a Pasqua, viene bardata con lustrini e nastri colorati, diventando protagonista delle rappresentazioni delle tradizioni religiose. Lo scorso Natale, come ogni anno, Filomena era nella grotta della Natività, accanto al Gesù Bambino, anche lei personaggio fra i tanti, del presepe vivente. Domenica, invece, deve svolgere il compito prezioso di portare in groppa il bambinello. Filomena viene ammirata da tutti, lungo il percorso che dall’ingresso della città si snoda sino al centro del paese, davanti alla chiesa.
La scorsa Pasqua accanto a Filomena, c’era, come sempre, anche il suo padrone, don Mariano Noto. Domenica, però, Filomena sarà sola.
Il contadino novantenne, affezionatissimo alla sua “sciccaredda” è morto. “Negli ultimi tempi mio zio, data la veneranda età, era malato”, spiega il nipote, Giuseppe Roccuzzo, “e purtroppo non poteva più andare a trovare la sua asina”. Quando don Mariano si era messo in pensione, lasciando il lavoro di contadino, aveva deciso di mettere a riposo anche la sua “sciccaredda”.
Grazie alla collaborazione dei Rangers, l’asinella è stata trasferita nella stalla messa a disposizione dai volontari che da anni la curano e la accudiscono. In tutti questi anni don Mariano andava ogni giorno a trovare la sua “scecca”. Un percorso che faceva a piedi e in salita, con grande felicità per entrambi. “Appena la salutava, l’asina ragliava, perché capiva che don Mariano andava via e allora lui le accarezzava la testa e le sussurrava: domani torno, domani”, raccontano i volontari. Nelle ultime settimane don Mariano non è più tornato dalla sua asinella. “Credo che una delle ultime volte in cui l’ha vista sia stato per il presepe”, dice il nipote di don Mariano, “anche l’asina è anziana, dovrebbe avere vent’anni, insieme hanno lavorato a lungo la terra”. L’affetto di don Mariano è stato sostituito da quello dei Rangers.
Della singolare amicizia fra il contadino e la sua sciccaredda restano alcune fotografie, una delle quali è anche anche finita nella copertina di alcune riviste turistiche internazionali. Don Mariano era il classico agricoltore che indossava il basco e il vestito scuro, con la pelle del viso bruciata dal sole, sempre sorridente, che non rifiutava mai di posare davanti all’obiettivo fotografico di un turista, accanto alla sua cara Filomena.
Rossella Schembri
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